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Cronaca

JESI FONDAZIONE CARISJ, ALFIO BASSOTTI: “SU BANCA MARCHE PARLO SOLO DOPO UNA SERIE DI ACCERTAMENTI”

JESI, 24 novembre 2015 – «Ho già in calendario una conferenza stampa a breve termine. Ma per ora non parlo. Prima dovrò fare tutta una serie di accertamenti… Per quello che mi riguarda aspetto ancora un po’, poi ne riparleremo. Comunque in giornata ci sarà un comunicato stampa».

Lapidario e deciso, il presidente della Fondazione Cassa di risparmio di Jesi, Alfio Bassotti, alla nostra domanda su un suo commento in relazione alla situazione venutasi a creare per la Fondazione con il salvataggio, costato lacrime e sangue, di Banca Marche.

Proprio lunedì scorso, all’indomani della svolta da parte del Consiglio dei Ministri, sono subito partite le lettere di convocazione per l’Organo di indirizzo della Fondazione jesina, convocato d’urgenza dal presidente per la giornata di mercoledì 25 novembre.

E il comunicato stampa annunciato è poi arrivato, nel primo pomeriggio, in esso si rileva che  «il Consiglio di amministrazione della Fondazione cassa di risparmio di Jesi ha effettuato un primo esame della soluzione adottata dalle competenti autorità per risolvere la crisi di Banca Marche. Preso atto che, la soluzione assicura la continuità operativa nella Nuova Banca Marche, a parziale tutela dei risparmi delle famiglie e delle imprese, preservando attualmente i rapporti di lavoro in essere, non può non rilevarsi che l’onere del salvataggio è innanzitutto a carico degli oltre 40 mila azionisti e dei portatori di obbligazioni subordinate. Tutto ciò è pure il risultato di valutazioni afferenti i crediti problematici, il cui importo complessivo eccede, ampiamente, la normale prudenza: a ciò si aggiunga anche che lo stesso criterio è stato adottato per gli accantonamenti a garanzia degli stessi. Una valutazione che non trova riscontro alcuno in altre banche italiane confrontabili per importanza all’istituto marchigiano.

La Fondazione, pertanto, ritiene doveroso, a tutela del valore dei propri investimenti, formulare ogni più ampia riserva di esercizio di tutte le prerogative consentitele dalla legge.

Il Consiglio di amministrazione ha, altresì, dato mandato al Presidente, di promuovere una serie di incontri finalizzati a delineare un’azione comune a difesa dei propri legittimi interessi, sia con le Fondazioni ex socie di Banca delle Marche che con le Fondazioni fuori regione anch’esse interessate agli effetti del recente decreto legge relativo alle disposizioni urgenti per il settore creditizio».

D’altronde le Fondazioni – Macerata, Pesaro, Jesi –  hanno subito il colpo più duro, insieme ai piccoli risparmiatori, le piccole attività, le famiglie, a causa dell’azzeramento del valore dei titoli della vecchia e cattiva Banca (azioni e obbligazioni subordinate) per una perdita che supera il miliardo e mezzo di euro.

La situazione pesantissima aveva costretto, sempre lunedì scorso, il segretario Mauro Tarantino a disertare l’appuntamento per la presentazione del Fab Lab, presso la ex Sadam, progetto del quale la Fondazione stessa è finanziatrice insieme al comune di Jesi.

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