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Cronaca

Jesi Giornata internazionale dell’aborto sicuro, manifestazione in piazza

Collettivo transfemminista: «Sentiamo l’esigenza di evidenziare una situazione pericolosa: la possibilità di scelta delle donne è oggi messa in dubbio»

Jesi, 29 settembre – Si è svolta ieri sera in Piazza della Repubblica la manifestazione del Collettivo Transfemminista di Jesi, in occasione della “Giornata internazionale dell’aborto libero, sicuro e gratuito”.

Nelle Marche – secondo i dati diffusi dallo stesso Collettivo – si contano 80 ginecologi obiettori, 23 quelli non obbiettori, 167 ostetriche obiettrici, 61 non obiettrici. Nella provincia di Fermonella città di Jesi il 100% di medici sono obiettori: questo significa che ad oggi, in queste zone non è possibile abortire e ci si deve recare altrove

«Nella Giornata per l’aborto libero e sicuro – dicono dal Collettivo  – sentiamo l’esigenza di evidenziare una situazione pericolosala possibilità di scelta delle donne è oggi messa in dubbio. La legge 194 sull’interruzione volontaria di gravidanza non protegge purtroppo da un sistema sanitario e medico che è patriarcale, capitalista, dominato dai maschi e che si fa promotore di politiche e di movimenti anti-scelta. Essere anti-scelta significa essere antifemministi: abbiamo quindi bisogno di proteggere, di sostenere e di lottare per la libertà di autodeterminazione di ogni persona, e per la libertà riproduttiva di ognuna».

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L’incontro in Piazza della Repubblica è stata occasione di confronto e distribuzione di volantini informativi.

«Ogni volta che una persona vuole abortire si trova di fronte a domande invadenti, suggerimenti non richiesti, invettive cattoliche e morali che onorano l’idea fondamentalista della donna che ha – e deve avere – una unica ragione di vita: mettere al mondo dei figli. Siamo convinti che l’aborto libero, sicuro e gratuito per tutte, e ovunque, sia necessario poiché costituisce un elemento fondamentale per l’autodeterminazione delle persone: senza questa possibilità, le persone perdono il controllo sul proprio corpo. Sosteniamo la libertà riproduttiva».

(t.f.)

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