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JESI Gruppo infermieri “Carlo Urbani”: «Obbligo terza dose desta perplessità»

Ospedale Carlo Urbani Jesi

Espressa contrarietà rispetto alle decisioni del Governo: sospensione dal lavoro da oggi sino al 15 giugno per chi non si vaccina

JESI, 15 dicembre 2021 – In seguito al D.L.172 del 26/11/2021 approvato con estrema ed immotivata velocità dal governo Draghi, gli operatori sanitari, gli insegnanti e le forze dell’ordine sono stati obbligati a sottoporsi alla dose booster del vaccino anticovid entro il 15 dicembre (oggi, ndr) pena la sospensione dal proprio posto di lavoro fino al 15 giugno.

Siamo un gruppo di infermieri dell’ospedale “Carlo Urbani” di Jesi fortemente perplessi rispetto a quest’obbligo, molti di noi hanno accettato di sottoporsi all’inoculazione di questo siero genico sperimentale per la terza volta nel giro di un anno vivendo quest’obbligo come una vera e propria violenza fisica e psicologica non essendo assolutamente convinti di proteggerenoi stessi né la collettività.

Riportiamo qui un passaggio dell’appello dell’Oms del 12/12/2021 sulla somministrazione delle terze dosi: «…il problema non riguarda quanti vaccini vengano fatti ma a chi, non ha senso somministrare vaccini a persone adulte sane già vaccinate o a bambini. Ogni giorno vengono somministrate dosi booster  6 volte di più rispetto alle prime dosi nei paesi in via di sviluppo. Si tratta di uno scandalo che deve essere interrotto».

La questione cruciale che ormai dovrebbe essere affrontata in un’ottica di strategia mondiale nella lotta alla pandemia riguarda il ritiro del brevetto di questo vaccino per poterlo rendere accessibile ai Paesi che per motivi economici non se lo possono permettere.

Purtroppo il nostro governo invece di ascoltare gli appelli dell’Oms, e di buona parte della comunità scientifica, sapientemente esclusa dal mainstream per non sollevare dubbi nella popolazione, ha deciso di creare una strumentale minoranza con un inutile Green pass e di alimentare divisione, malcontento e rabbia fra le persone vaccinate e chi ritiene, a ragione o non, ma comunque legittimamente che questo siero genico possa essere un pericolo per la propria salute visto anche che  la stessa Pfizer dichiara l’assoluta imprevedibilità di eventi avversi futuri.

Molti di noi rifiuteranno la terza dose e si andranno ad aggiungere agli operatori sanitari già sospesi dal loro lavoro negli ultimi mesi, andando ad esasperare la carenza di personale già purtroppo presente prima dell’obbligo vaccinale dello scorso gennaio.

Alcuni di noi hanno amaramente accettato di sottoporsi a questo trattamento sanitario obbligatorio in quanto ricattati economicamente (tutte le categorie di lavoratori sospesi non percepiscono lo stipendio fino a giugno) e perché consapevoli che la loro scelta avrà pesanti ripercussioni sull’assistenza ai pazienti che non dovrebbero mai pagare le conseguenze di una scelta così personale.

Aldilà delle scelte individuali che ognuno di noi farà riguardo all’inoculazione di questa dose vorremmo tutti insieme denunciare la sfiducia e le contraddizioni, sempre più evidenti, riguardo alla gestione della pandemia ad opera di questo governo che ha deciso da tempo di puntare solo sui vaccini ora, purtroppo, anche sui bambini che hanno la fortuna di non rischiare pressochè nulla con questo virus, e di non migliorare i protocolli delle cure precoci domiciliari che potrebbero evitare la gran parte dei ricoveri se venissero attuate al meglio nelle prime fasi della malattia.

Un gruppo infermieri dell’ospedale “Carlo Urbani”

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