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Cronaca

Jesi I falchi dell’Imperatore, nuovi nati per Federico e Ginevra

Sabato scorso la schiusa delle uova deposte, dalle immagini non troppo nitide i pulli sembrerebbero due ma potrebbero arrivare a quattro, l’evento osservato dal veterinario Gianluca Tiroli che li segue da tempo

Jesi – Lieta notizia per Federico e Ginevra i falchi dell’Imperatore che sono divenuti genitori per il secondo anno consecutivo. I figli dell’imperatore Federico – il falco pellegrino – e della sua seconda compagna Ginevra, sono nati sabato 20 marzo, sulla torre del Complesso di San Floriano e per ora i pulli sembrano 2 ma non si escludono nuove schiuse e potrebbero arrivare anche a 4.

A dare la notizia del lieto evento il dottor Gianluca Tiroli, veterinario personale dei falchi. Lo scorso anno la stessa coppia ebbe 3 pulli, ma l’unica sopravvissuta della nidiata fu Bianca che, appena svezzata da entrambi i genitori, si involò non facendo ritorno al nido se non nei primi giorni. Segno che la giovane falchetta si è completamente adattata al suo habitat naturale.

Vedi: Jesi Tre eredi per i falchi dell’Imperatore: Federico e Ginevra sono diventati genitori

«Per via di alcuni fattori concomitanti – ha spiegato Gianluca Tiroli – come la posizione della deposizione delle uova, laterale rispetto alla telecamera e la definizione non ottima delle immagini, non riusciamo a ottenere foto troppo nitide dei giovani pulli. Solo un occhio attento può distinguerli nel nido poco illuminato dal sole».

«Inoltre, mamma Ginevra li protegge e ne copre la visibilità. Dovremo attendere qualche giorno per avere immagini più chiare e nitide. Non appena i pulli riusciranno a muoversi in autonomia la situazione dovrebbe migliorare».

Il veterinario rassicura anche sulle conseguenze del temporale della scorsa notte.

«Nessun problema per i piccoli perché sono coperti. Le uov, infatti, sono state deposte al di sotto del nido artificiale che avevamo realizzato in passato per la deposizione – ma che Ginevra non ha mai utilizzato -. Attualmente è proprio quel nido a far loro da tetto».

«Sabato ho visto movimenti di animali appena nati. Come dicevo, solo un occhio esperto può notare le piccole ombre grigie in movimento ed erano loro! La femmina Ginevra, tra l’altro, si comportava in un modo particolare, sembrava che sotto di lei avesse qualcosa che si muovesse e anche Federico era guardingo, si è avvicinato a controllare che tutto andasse bene, forse sentendo i pigolii».

«Finché non si muoveranno di più, mettendo in su le testoline, non riuscirò ad avere la certezza che siano solo due, o che magari siano tutti e quattro».

Le uova deposte infatti erano 4 e secondo il veterinario si sono schiuse un po’ in anticipo «ma il calcolo effettuato si basava solo su una supposizione della data per l’inizio della cova, probabilmente l’incubazione delle uova è iniziata prima di finire di deporle tutte».

Ora ci sarà lo svezzamento dei piccoli che avviene da parte di entrambi i genitori. Ma c’è una particolarità.

«A tre quarti del tempo di cova mi sono accorto che i falchi improvvisamente hanno lasciato le uova incustodite, almeno per un’ora, se non anche di più. Hanno interrotto la cova che normalmente è una fase estremamente delicata, perché le uova devono restare alla stessa temperatura per un determinato periodo di tempo», ha spiegato Gianluca Tiroli.

«E per di più erano all’ombra perché in quel momento non c’era il sole. Fino al loro ritorno ho avuto il dubbio che avessero abbandonato definitivamente la cova, che qualcosa li avesse disturbati o impauriti, invece poi son tornati e si sono rimessi in posizione. Poi la schiusa di almeno due uova».

«Un comportamento inusuale, quello di Federico e Ginevra, che mi porta a concludere che la sorpresa della nascita ha ancora più valore! In queste giornate e sfruttando gli infrarossi notturni, proverò a catturare qualche immagine in più, nel frattempo possiamo solo annunciare che Federico e Ginevra anche quest’anno ci hanno regalato uno spettacolo naturale».

E magari anche un omaggio, ancora, all’imperatore che in quella piazza dove nacque e che ne porta il nome, e dove si affaccia il Complesso di San Floriano, accanto al suo museo e alla sua statua, dei falchi era un grande appassionato e un sublime esperto della falconeria, l’arte della caccia con questi rapaci. Tanto da lasciarci il famoso trattato De arte venenadi cum avibus.

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