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JESI IL LEONE DI PIAZZA INDIPENDENZA RITORNA A RUGGIRE (FOTO)

Cerimonia inaugurale del restaurato monumento grazie all’Art Bonus alla quale ha aderito il Centro Servizi Vallesina

JESI, 20 DICEMBRE 2018 –  Già nella mattinata di ieri, seppur nascosto dalle bancarelle del mercatino del mercoledì, molti cittadini hanno potuto vedere il monumento ai caduti delle guerre d’Indipendenza: nel  pomeriggio, dopo che gli ambulanti hanno sgomberato la piazza, il classico Leone si è fatto ammirare nella sua completezza.

Dopo circa due mesi di lavori da parte di Adele Galletti, dell’impresa Leonardo srl di Bologna, e del suo collaboratore, che hanno seguito il progetto di restauro elaborato dalla Alchemy snc di Fermo, il grigiastro colore di tutto il complesso monumentale inaugurato nel 1844, realizzato dall’artista folignate Ottaviano Ottavani, è completamente scomparso. In altre parole il Leone di piazza Indipendenza è tornato al suo antico splendore, anche se non mancano danni dovuti al tempo ed all’incuria.

Sono ricomparse le scritte che campeggiavano sullo scudo retto dal leone, scritte che ricordano i nominativi degli jesini morti nella guerre d’Indipendenza del 1848, 1849, 1859, 1867

E ieri pomeriggio la cerimonia ufficiale tenutasi nella sala consiliare del Comune alla presenza del sindaco Massimo Bacci, dell’assessore alla cultura. Luca Butini, della responsabile dei musei civici, Romina Quarchioni, del professor Attilio Coltorti, storico dell’arte e della città, di Enrico Filonzi, del Consorzio C.S.V. Centro Servizi Vallesina, di molti iscritti a tale consorzio e a un numeroso pubblico. L’assessore Butini, nel prendere la parola, ha rivendicato alla città di Jesi e all’Amministrazione comunale il merito di essere stato il primo Comune in Italia a fruire de benefici previsti dalla legge sull’Art Bonus, il provvedimento governativo per incentivare interventi privati in materia di recuperi, restauri, risanamenti.
In questo caso a finanziare l’intervento di restauro del Leone di piazza Indipendenza ci hanno pensato i circa 40 soci
del C.S.V. che nel 2017 ha festeggiato i 20 anni di esistenza. Nel valutare la scelta da fare, il direttivo ha pensato proprio a quel Leone che, ha detto Filonzi, «più che un leone sembrava una pantera, per quanto era nero».
Butini ha anche anticipato quelli che saranno i beni storico/artistici che potrebbero essere messi nell’elenco dell’Art Bonus per il prossimo anno, beni che, se finanziati da privati consentirà loro di fruire di un recupero del 65% della spesa sostenuta.
Un ringraziamento è stato rivolto alle ditte Flow Solution di Marco Ramazzotti, di Jesi, e Performance in Lighting –  che ha progettato e illuminato le Grotte di Frasassi – con Riccardo Memè, agente Marche dell’azienda veronese, che in occasione della cerimonia inaugurale hanno realizzato un impianto elettrico provvisorio finalizzato a dare maggiore risalto al monumento.
E, a proposito del monumento, Adele Galetti ha raccontato molte delle fasi dei lavori eseguiti, le curiosità riscontrate come l’individuazione della “firma” dell’artista Ottaviani o la “ricomparsa” dei nomi degli jesini deceduti nelle guerre per l’Indipendenza. Anche la responsabile dei musei cittadini, Romina Quarchioni, ha parlato del futuro dell’arte jesina attraverso l’Art Bonus che non riguarderà solo recupero di beni, ma spettacoli che rievocano personaggi ed altri progetti.
Quanto mai interessante la relazione di Attilio Coltorti che con dovizia di particolari ha raccontato la storia  dell’artista autore del monumento spiegando la ragione per la quale nel suo operato spesso compare il leone (a Jesi uno dei leoni raffigurati in un angolo di Palazzo della Signoria è proprio dell’Ottviani).
Alla fine della celebrazione tutti sono scesi in piazza Indipendenza per ammirare il restaurato Leone. Quindi,
brindisi nella vicina sede dell’Istituto Marchigiano di Enogastonomia.

Sedulio Brazzini

©RIPRODUZIONE RISERVATA

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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