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Cronaca

JESI Il Tree Park si amplia e arrivano anche i tirocinanti per l’inclusione sociale

Diversi i progetti per una riabilitazione che coinvolge non solo il terreno, in stato di abbandono almeno fino al 2017, ma anche le persone

JESI, 19 dicembre 2020 – Tanti i progetti in cantiere al Tree Park, ex vivaio Romagnoli, l’area verde di via Ancona a due passi dalla città.

«Dal recupero degli spazi naturali a quello delle persone – spiega Nicolò Polidori della società Tree Park –. Tre, infatti, i lavoratori e le lavoratrici che sono stati individuati dall’Asp con un Tirocinio di inclusione sociale (Tis) di sei mesi, rinnovabili».

Persone che vogliono riscattarsi, che così hanno trovato un lavoro, una occupazione che li soddisfa e li aiuta a superare anche le difficoltà economiche.

«L’area verde si è ampliata di altri 7 ettari che abbiamo intenzione di coltivare con prodotti locali, a chilometro zero, come il carciofo di Jesi» spiega Polidori. Al momento le tre persone individuate dall’Asp si stanno occupando della pulizia di quella che anni addietro era una serra.

«L’idea è quella di creare 61 lotti degli orti sociali che le persone possono prendere in affitto e custodire magari con l’aiuto di questi lavoratori. In futuro ci piacerebbe che nascesse una cooperativa in grado di dare loro una occupazione».

«In questa realtà è stato fatto un lavoro enorme per renderla quello che è oggi: uno spazio verde con un parco avventura, zone con gli animali, e apertura anche agli eventi culturali come lo è stato il Treboo la scorsa estate: una riabilitazione che coinvolge non solo il terreno, in stato di abbandono almeno fino al 2017, ma anche le persone». [nk_awb awb_type=”image” awb_image=”282404″ awb_image_size=”full” awb_image_background_size=”contain” awb_image_background_position=”50% 50%” awb_parallax=”scroll” awb_parallax_speed=”0.5″ awb_parallax_mobile=”true” awb_styles=” padding-top: 150px; padding-bottom: 150px;” link=”http://www.caprariauto.it” linkdest=”_blank” awb_class=”caprari”][/nk_awb]

Un progetto ambizioso che potrebbe diventare un esempio per tante altre realtà del nostro territorio e chissà, anche del nostro Paese.

«Un rifugio verde ma dentro la città – conclude Polidori –. Un ambiente familiare dove le persone si trovano bene e lo vivono stando a contatto con la natura: un’opportunità per loro e per noi».

(e.d.)

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