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Jesi «Interruzione volontaria di gravidanza diritto da garantire»

Dalle ore 10 presidio all’ospedale “Carli Urbani” domani 28 dicembre, associazioni e cittadini contro l’assenza di accesso all’ivg, appello alla partecipazione


Jesi – Domani 28 dicembre a partire dalle ore 10, presidio di protesta sotto l’ospedale “Carlo Urbani”, organizzato da un ampio gruppo di associazioni locali, attivisti e cittadini, per esprimere il fermo dissenso contro la completa mancanza di accesso all’interruzione volontaria di gravidanza (Ivg) nella nostra città.

«A Jesi, come in molte altre zone d’Italia, la legge 194 del 1978, che garantisce il diritto delle donne a decidere in merito alla propria maternità, è di fatto negata. La realtà è che l’interruzione volontaria di gravidanza non è praticabile, poiché i medici della struttura ospedaliera locale sono tutti obiettori di coscienza. Questa situazione crea enormi difficoltà e costringe molte donne a dover affrontare lunghe e dolorose trasferte verso altre strutture, con tutte le problematiche che ciò comporta in termini di accesso ai diritti, salute e sicurezza».

«Il nostro obiettivo è ribadire il diritto di ogni donna a scegliere liberamente e autonomamente riguardo alla propria gravidanza, senza dover subire discriminazioni o ostacoli per motivi ideologici o religiosi. La legge 194 non è solo una conquista storica di libertà e salute, ma un principio fondamentale di civiltà e giustizia che deve essere garantito e rispettato in ogni angolo del nostro Paese».

«Invitiamo tutte le cittadine e i cittadini di Jesi e dei Comuni limitrofi a partecipare al presidio, per manifestare la propria solidarietà alle donne che ogni giorno vivono la difficoltà di non poter esercitare un diritto fondamentale. La nostra lotta è per una sanità più equa, per una società che rispetta e tutela i diritti di tutte le persone, a partire da quelli riproduttivi».

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