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Cronaca

JESI Isabo: da San Giuseppe a un milione di follower su Tik Tok

Nimi Abdoulaye è originario della Costa d’Avorio ma vive a Jesi sin da quando era un bambino: oggi ha 19 anni ed è un fenomeno dei social

JESI, 28 febbraio 2021Sorriso contagioso, sguardo sincero, determinazione e ironia da vendere: Nimi Abdoulaye ha 19 anni e per tutti è Isabo.

A San Giuseppe, quartiere dove ha vissuto per tanto tempo prima di trasferirsi in centro storico, è conosciuto da tutti ma Isabo è noto ben oltre i confini cittadini: in 936 mila lo seguono su Tik Tok, 282 mila i follower su Instagram. A fare centro è la sua ironia, “arma” che usa anche nell’affrontare temi importanti: «Porto un sorriso anche parlando di argomenti seri, basta avere la consapevolezza di quel che si fa». Isabo è un content creator, realizza cioè contenuti per il web.

Isabo

Chi è Isabo e come hai iniziato a lavorare in questo mondo?

«Sono arrivato a Jesi all’età di 8 anni: mia mamma lavorava già in Italia. Ho conosciuto i primi amici alla scuola calcio Junior Jesina, tra questi c’era Samuel Zoku mio grandissimo amico, che ora gioca a calcio con la Fermana. Il nome Isabo è nato insieme a lui, dall’unione del suo soprannome e del mio. Insieme abbiamo fatto i primi video ma quando lui ha deciso di seguire la sua passione, il calcio, io ho perso l’ispirazione che però poi è tornata e a quel punto mi sono dato molto da fare».

La svolta è arrivata quando le condivisioni dei tuoi video sono cresciute in modo esponenziale…

«Io facevo lo scemo al Campo Boario quando sono arrivate le condivisioni dagli amici di Verona e ho avuto tante persone che hanno cominciato a seguirmi. E’ stato a quel punto che ho capito: dovevo concentrarmi per raggiungere il mio obiettivo. All’inizio realizzavo video brevi insieme agli amici dal Psg, cioè dalla parrocchia di San Giuseppe, ribattezzata con un tono più francese, da qui giravo i video».

Studente alla media Savoia, poi dell’alberghiero di Cingoli, Isabo ha un bel ricordo della scuola.

«Grazie alla scuola ho imparato l’italiano in fretta, i professori mi hanno aiutato molto: senza la scuola io non sarei stato Isabo. Anche Jesi ha un ruolo importante per me: quando esco vado sempre al Boario, al Psg o in centro. Mio nonno insegnava italiano in Costa d’Avorio quindi la lingua non è mai stata un limite e l’integrazione non troppo complessa».

Quali tematiche tratti nei tuoi video?

«Temi sociali: in uno dei video che ha avuto più successo parlavo della differenza tra essere bianchi e neri. Erano i giorni delle proteste di Black lives matter: Prima di postarlo ci ho pensato tanto ma poi ha avuto un successo incredibile. La mia missione è portare leggerezza e consapevolezza soprattutto su temi delicati».

Avresti mai scommesso su Isabo?

«Per me era solo divertimento: postavo le cose che ho sempre detto agli amici. Io non mi sento un ragazzo di successo. Ora è diventato un lavoro, ho una squadra che mi supporta. Spesso i coetanei mi chiedono consigli, io non riesco a rispondere a tutti ma ci tengo a dire che ognuno deve lavorare per quello che vuole diventare sebbene i momenti difficili non mancheranno».

Quali programmi hai adesso?

«Mi pacerebbe fare l’attore, di sicuro non farò mai video seri: voglio essere me stesso e migliorare, lo devo a me e a mia sorella, che per me è tutto».

A proposito di famiglia, che ha detto la tua mamma del fatto che sei un content creator?

«Lei è per niente social – ammicca sorridendo – deve vedere altri risultati prima di rendersi bene conto».

Eleonora Dottori

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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