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Jesi La manifestazione contro Adinolfi, il Popolo della Famiglia: «Non ci faremo intimidire»

L’autore e giornalista che ha presentato nella chiesa di San Nicolò il suo volume contestato: «Sono l’unico scrittore italiano che può presentare i suoi libri solo se c’è la scorta, perché?»

Jesi, 16 aprile 2023 – Nel pomeriggio del 15 aprile, a Jesi, nella chiesa di San Nicolò (al centro della cittadina), Mario Adinolfi ha presentato il suo ultimo libro “Contro l’aborto. Con le 17 regole per vivere felici”. La presentazione è stata molto partecipata. 

All’esterno della chiesa una cinquantina di dimostranti provenienti, a quanto pare, da centri sociali di fuori Jesi, hanno inscenato una manifestazione contro l’iniziativa con urla, insulti, fischi e frastuono mandato a tutto volume con amplificatori per impedirne lo svolgimento.

Si è reso necessario, a causa dei manifestanti, un notevole spiegamento di carabinieri e polizia, per evitare che le proteste già violente dal punto di vista sonoro, si trasformassero in qualcosa di peggio.

 Mario Adinolfi ha dichiarato riguardo alla manifestazione


 «Una consigliera regionale del Pd addita la presentazione di un libro e il suo autore. Come risultato ottiene che frange violente hanno tentato di impedirla, prendendo di mira lo scrittore che ancora una volta ha potuto parlare e anche solo camminare a Jesi solo grazie alla scorta di polizia e carabinieri. Sono l’unico scrittore italiano che può presentare i suoi libri solo se c’è la scorta. Chiediamoci perché. E il Pd si vergogni. La foto della chiesa di San Nicolò circondata da polizia e carabinieri (foto in primo piano) per far svolgere la presentazione di un libro entra, grazie alla consigliera Bora, nella triste storia totalitaria della sinistra italiana».

Leggi anche : Jesi / Mario Adinolfi a San Nicolò e fuori monta la protesta – VIDEO

Aggiunge Fabio Sebastianelli Coordinatore regionale del Popolo della Famiglia

 
«C’è da chiedersi: perché poche persone contrarie all’aborto, quelle che gli avversari politici chiamano “dello zero virgola”, quelle che, secondo gli stessi, sono irrilevanti nella politica italiana, fanno tanto paura? Se non contiamo nulla, qual è il motivo di tanta violenza? Quella verbale è e resta comunque violenza. Se si offende qualcuno, che sia una donna, un omosessuale, un immigrato o, come in questo caso, un giornalista scrittore impegnato politicamente, si commette un atto violento. Il fatto che sia psicologico non ne diminuisce la gravità. Oltretutto erano presenti persone a viso coperto. Chi si copre il viso non vuole limitarsi a insultare».


«Forse il motivo è la paura che sia resa evidente la verità? Che la logica, a cui non riescono ad opporre null’altro che grida, fischi ed insulti, sia dimostrata? Qual è la differenza tra il loro voler mettere a tacere una voce contraria al loro pensiero e la censura al libero pensiero effettuata dal regime fascista? La risposta è semplice: nessuna! Ieri siamo stati spettatori di comportamenti fascisti e anticostituzionali, volti a intimidire, oltre che a censurare, un pensiero diverso, scomodo (per loro)».

 «La risposta a questi individui è una sola – conclude Sebastianelli – non ci faremo intimidire dalle vostre minacce e dai vostri insulti. Continueremo a difendere i più deboli. I bambini, gli anziani, i disabili. Quelli che non hanno la possibilità di protestare o di difendersi dalle vostre ingiustizie».

Popolo della Famiglia – Marche

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