Segui QdM Notizie

Cronaca

Jesi Largo Saponari, giardini pubblici ad uso privato

Utilizzati come ripostiglio o stenditoio, l’appello dei residenti che denunciano una situazione insostenibile

Jesi – Lanciano un appello accorato i residenti del centro storico, residenti nelle vicinanze dei giardini di Largo Saponari, che denunciano l’uso improprio dell’area verde da parte di due famiglie che ne dispongono a loro uso e comodo, al pari di una proprietà privata, facendone un deposito di bici e giochi o uno stenditoio.

A nulla sono servite le richieste da parte degli altri residenti per convincerli a cambiare abitudini né tanto meno le segnalazioni alla Polizia Locale che, se inizialmente ha convinto le famiglie a sbaraccare dai giardinetti in realtà ha ottenuto solo un risultato temporaneo e le cose sono tornate ben presto al punto di partenza.

«Una situazione oramai divenuta insostenibile che riguarda l’utilizzo dei giardini di Largo Saponari nel centro storico di Jesi. All’ombra della nostra Cattedrale, si trovano dei giardini pubblici meta di sposini per farvi le foto del loro matrimonio», hanno raccontato i cittadini del centro storico.

«Oggi questi stessi giardini che dovrebbero essere appunto pubblici e usufruibili da tutti, sono ostaggio di due famiglie residenti nella zona che li utilizzano come fossero di loro esclusiva proprietà».

I giardini vengono puntualmente utilizzati e occupati con sedie, barbecue, tappetini e quant’altro, in base a quanto riferiscono i residenti. Oppure utilizzati come deposito di biciclette o giocattoli.

Inoltre vengono stesi ad asciugare stendine di biancheria e tappetti utilizzando anche le ringhiere della piazzetta, come fossero stenditoi. Il tentativo di dialogo con queste famiglie non ha portato risultati, riferiscono.

«Tutto il quartiere ha cercato nel tempo un dialogo costruttivo per cercare di far capire che ci sono delle regole e che queste valgono per tutti, ma ovviamente senza successo. Ogni qual volta si cercava di far comprendere che certe cose non si possono fare e che va rispettata anche la libertà altrui, venivamo tacciati di razzismo nei loro confronti e in taluni casi, minacciati verbalmente».

«La situazione è già stata denunciata più volte sia alla Polizia muunicipale, che quando possono, intervengono per far rimuovere stendine, coperte e quant’altro. Ovviamente, però, quando gli agenti girano l’angolo, questi vengono derisi e le stendine ricompaiono come funghi, incuranti delle multe eventualmente elevate perché tanto, come dichiarato dai protagonisti, queste non verranno pagate».

Gli abitanti dicono di aver segnalato la situazione più volte negli ultimi anni, sia alla vecchia che alla nuova Amministrazione comunale, ma senza ricevere soluzioni.

«Come se non bastasse, una delle famiglie, è solita parcheggiare un furgoncino di quasi 5 metri sotto le scalette della Piazza, pretendendo che i residenti parcheggino in modo appropriato, altrimenti non riuscirebbero a entrare e uscire agevolmente dai vicoli per raggiungere il loro parcheggio che considerano privato».

«Più volte è capitato di ritrovarsi le macchine graffiate sul paraurti o sulle fiancate. Oltretutto il furgoncino di cui sopra ostacola anche l’ingresso ad alcune abitazioni e garage di persone anziane, che per quieto vivere non hanno voluto / potuto fare niente».

«Ci auguriamo che questa lettera di denuncia possa servire come un sasso nello stagno per far tornare la serenità in un quartiere che oramai da anni l’ha perduta. Abbiamo esposto i fatti nella maniera più oggettiva possibile – hanno concluso i residenti -. Vi chiediamo di indagare per confermare quanto dichiarato e di aiutarci a riportare rispetto e decoro nel nostro amato centro storico».

© riproduzione riservata

News