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Cronaca

Jesi Latitante nascosto tradito dalla voglia di sole, individuato e arrestato

Albanese 40enne si era rifugiato all’interno di un appartamento già posto sotto sorveglianza, quando è uscito sul balcone i poliziotti sono intervenuti

Jesi – Nell’ambito dei servizi disposti dal Questore della provincia di Ancona volti a garantire legalità, ordine e sicurezza pubblica, nella mattinata odierna si è conclusa la delicata attività di ricerca e cattura di un latitante albanese 40enne.

Dopo essere stato espulso dall’Italia aveva nuovamente fatto ingresso nel territorio nazionale percorrendo un lungo itinerario che ha riguardato vari Paesi europei.

Segnali della sua presenza a Jesi sono stati percepiti dagli investigatori del Commissariato (foto in primo piano) che hanno avviato laboriose attività caratterizzate da osservazione e meticolosa ricerca e raccolta di riscontri

Questa mattina la svolta offerta da una occasionale uscita all’aperto del ricercato, che evidentemente non ha resistito alla tentazione di esporsi al sole sul balcone dell’appartamento ove da giorni era accuratamente e prudentemente nascosto.

Avuta quindi la conferma della sua presenza nell’unità immobiliare osservata, gli agenti del Commissariato di Jesi hanno proceduto alla sua cattura e all’arresto per l’esecuzione dell’ordine pendente in relazione alla condanna per fatti riconducibili agli stupefacenti.

Nel corso delle operazioni, e in particolare nelle fasi finali, è stato fatto ricorso a tutte le cautele possibili in quanto il ricercato, nel caso in cui avesse sospettato la trappola che la Polizia aveva in preparazione, avrebbe potuto non solo darsi alla fuga ma anche, data la densità di abitanti in quella zona, porre a rischio la sicurezza dei residenti.

Perciò gli appostamenti sono stati particolarmente accorti e il latitante non si è accorto di nulla sino alle fasi finali che comunque non gli hanno lasciato nessun margine di scampo.

Questi è stato quindi condotto presso la sede del Commissariato di Jesi e, dopo le formalità di rito, è stato associato al carcere di Montacuto di Ancona per scontare una condanna di oltre due anni di reclusione.

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