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Cronaca

Jesi L’auto come casa, soccorsa dai Servizi sociali e trasferita in un B&B

L’assessore Samuele Animali: «Una situazione provvisoria, l’obiettivo è di favorirne il rientro nella sua città»

Jesi – Ha accettato di essere aiutata dai Servizi sociali del Comune di Jesi, gestiti da Asp Ambito 9, la donna che da qualche giorno dormiva nella sua auto, una Opel Astra, parcheggiata davanti alla palestra Linea Club, in prossimità del Conad Super Store di via don Rettaroli e che in tanti avevano notato.

L’auto, che attualmente ha un guasto e non può essere spostata, era diventata la sua casa, riempita di oggettistica di vario tipo. La donna, residente a Perugia, ha trascorso un periodo a Senigallia per poi spostarsi a Jesi, sempre vivendo nell’auto.

Dopo alcune segnalazioni, sul posto sono intervenuti i Servizi sociali del Comune offrendole assistenza e proponendole di alloggiare temporaneamente in un Bed&Breackfast, almeno fino a quando gli uffici non avranno preso contatti con i Servizi sociali di Perugia, stabilendo insieme il da farsi.

«La sistemazione è solo temporanea – ha spiegato l’assessore ai servizi sociali Samuele Animali – la scelta di un B&B è dettata dal fatto che le strutture preposte a ospitare i senza tetto a Jesi, come La casa delle genti, sono destinate solo a uomini – molto rari infatti i casi di senzatetto donne – gli altri spazi all’interno di Caritas erano già occupati da ospiti maschili».

Samuele Animali

«Ci sono nel territorio altre strutture che ospitano donne, come a esempio una foresteria dell’Asp a Cingoli, ma verranno contattate solo se il periodo di soggiorno dovesse prolungarsi. In questa situazione l’obiettivo dell’Asp è di favorire il suo rientro a casa, attivandosi quindi nei contatti con i servizi sociali di Perugia affinché prendano in carico la donna. Se questo non fosse possibile o se la donna, assolutamente in grado di intendere e di volere, esprimesse una volontà diversa, allora sarà vagliata un’altra soluzione».

«Per ora gli operatori le stanno offrendo assistenza e portano avanti l’interlocuzione con Perugia, la donna ha accettato di essere aiutata».

Da una prima ricostruzione sembrerebbe che la donna non sia propriamente una senzatetto e sia arrivata alla scelta estrema di vivere in auto, non solo a seguito di una deprivazione economica ma anche sociale, per problemi familiari e lavorativi. Una situazione complessa che di prassi andrebbe risolta dai servizi sociali di riferimento, cioè quelli del Comune in cui ufficialmente si ha la residenza.

«Massima disponibilità da parte del Comune di Jesi a offrire il nostro sostegno fino a quando la situazione non si sarà definita», ha assicurato l’assessore.

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