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JESI LOTTA AL DISAGIO, ALL’EMPORIO SOLIDALE SI FARÀ SPESA CON UNA CARD A PUNTI

JESI, 26 ottobre 2018 – Prenderà il via tra la fine di quest’anno e l’immediato inizio del prossimo Start Up Emporio Solidale di Jesi, un progetto di solidarietà che vede coinvolti oltre alla Fondazione Cariverona, che finanzia un terzo del progetto, la Fondazione Centro Servizi Caritas Jesina Padre Oscar e l’Associazione Anteas Marche.

L’articolazione dell’innovativo progetto sta nel fatto che sarà creato un «emporio solidale, concepito come spazio fisico dove le persone in condizioni di disagio socio-economico possono recarsi a fare la spesa utilizzando – ed è questa la novità del progettonon il denaro, ma una tessera con punti assegnati da una equipe professionale sulla base dei bisogni espressi dal nucleo e scaturenti dalla valutazionesociale».

Questo emporio è destinato solo a residenti nel territorio dell’Ambito territoriale IX (in pratica ai circa 110mila abitanti nei 21 comuni della Vallesina e dintorni). Tali beneficiari dovranno trovarsi in condizioni di disagio economico-sociale che sarà valutato dal servizio socio/professionale dell’Azienda Servizi alla Persona dell’ambito territoriale 9.

Alla presentazione del progetto hanno preso parte il vescovo, don Gerardo Rocconi, presidente della Caritas diocesana, Sergio Mosconi, presidente Asp9, la sua vice, Martina Coppari, il direttore Franco Pesaresi, Marco D’Aurizio, direttore del centro servizi Caritas di Jesi, oltre ai rappresentanti della associazioni di volontariato che sostengono il progetto, come il Forum del terzo settore, l’Auser provinciale Ovd di Ancona che supporta la Caritas jesina, l’alleanza contro la povertà delle Marche ed il Banco alimentare Marche Onlus rappresentati da Sergio Gradara,  Maurizio Tomassini, quindi Cinzia Verdenelli dell’Anteas servizi, Nora Bianchi e Maria Pina Massella, assistenti sociali Uoc disagio Asp9, Lorenza Gagliano, referente dell’Emporio.

Tutte le personalità convocate hanno espresso il loro pensiero su questo interessante progetto dell’Emporio solidale che troverà ospitalità nell’attuale sede della Caritas diocesana, in viale Papa Giovanni XXIII. Tra le cose messe in evidenza, come detto, la scomparsa di quello che è stato definito «mero contributo economico assistenzialistico», al suo posto ci sarà la card dei punti la cui distribuzione «sarà subordinata all’adesione a un progetto personalizzato di attivazione sociale in cui potranno essere previste lo svolgimento di alcune ore di volontariato, l’adesione ad un corso di formazione per volontari, l’adesione a corsi di formazione sull’economia domestica e altro».
«In altre parole, oltre all’aiuto in materia di distribuzione di viveri, il progetto offre alle famiglie l’opportunità di superare la condizione di crisi e consentire di fronteggiare la difficoltà un manieraattiva».
Particolari trattamenti saranno riservati a quei cittadini di Jesi o di uno dei comuni dell’Asp9 che per motivi di salute, ad esempio, si troveranno in difficoltà per raggiungere l’Emporio cittadino.
(s.b.)
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