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JESI MATTEO MARASCA (PD) E MASSIMO GIANANGELI (M5S): CONFRONTO E SFIDA A DUE SUL REFERENDUM ALLA SALA EX II CIRCOSCRIZIONE DI VIA SAN FRANCESCO

La ex Seconda Circoscrizione in via San Francesco dove si terrà il confronto

La ex Seconda Circoscrizione in via San Francesco dove si terrà il confronto

JESI, 22 novembre 2016 – Un confronto che si annuncia interessante e sicuramente da seguire quello tra due personaggi della politica cittadina molto attivi e anche molto conosciuti: Matteo Marasca, capogruppo del Pd in Consiglio comunale, e Massimo Gianangeli, capogruppo M5S sempre nell’assise cittadina.

Sul tavolo il referendum costituzionale che andremo a votare il 4 dicembre prossimo: il Si e il No a confronto e intorno ai quali discuteranno proprio i due esponenti poltici in un incontro-scontro verbale sicuramente appassionato e appassionante, organizzato dalla nostra testata Qdm Notizie, e moderato dal giornalista Pino Nardella.

L’appuntamento è per domani sera, 23 novembre, alle ore 21.15, alla sala dell’ex Seconda Circoscrizione, in via San Francesco.

manifestoMATTEO MARASCA: “La riforma costituzionale ha il pregio di superare il bicameralismo perfetto, quale sistema che vede due Camere svolgere gli stessi compiti, rendendo meno agevole il procedimento legislativo.
Tale operazione permetterà inoltre di ridurre il numero dei parlamentari e i costi della politica. Grazie alla riforma verranno eliminate definitivamente le Province e verrà eliminato anche il Cnel, riducendo così ulteriormente gli oneri a carico della spesa pubblica.
La riforma, infine, ha lo scopo di risolvere l’imponente contenzioso Stato-Regioni, precisando le loro rispettive competenze, nonché di valorizzare gli istituti di partecipazione diretta dei cittadini alla vita politica del Paese. Per rendere il Paese più efficiente, meno costoso e più semplice basta un Si“.
MASSIMO GIANANGELI:Siamo per il No perché questa riforma cancella il diritto di voto per il Senato nonostante rimarrà attiva la funzione legislativa di tale organo per moltissime materie. Se passa la “riforma” rimarrebbe il ping pong fra le due Camere con una varietà complessissima di percorsi legislativi possibili, rendendo tutto più farraginoso ed attaccabile giuridicamente, con rischio di immobilismo del Parlamento. Il bicameralismo e più in generale, la Costituzione, non costituiscono la causa dei problemi del Paese che non ha bisogno di più leggi o di leggi più veloci, ma ha bisogno nel caso, di leggi (e di politici) migliori. Con questa riforma si rafforzano in maniera preoccupante i poteri del Governo e si indeboliscono i poteri del popolo e quelli di controllo degli organi messi nelle democrazie moderne a contrappeso, dal Presidente della Repubblica, alla Corte Costituzionale, al Csm.
Vengono allontanate le decisioni dal territorio accentrandole sul Governo centrale, rendendo sempre più difficile per i cittadini la possibilità di incidere. La Costituzione e lo Stato nazionale sovrano costituiscono l’ultimo ostacolo a chi ha per i cittadini un progetto di sottrazione continua ed inesorabile dei diritti, conquistati nel secolo scorso con il scrificio dei nostri padri e dei nostri nonni: ecco perché questa “riforma”, che assomiglia ad un attacco allo Stato ed alla democrazia, è appoggiata dalle grandi lobby economico finanziarie anche internazionali, dall’elite finanziaria mondiale ed europea e da tutti i soggetti che vedono nei diritti dei cittadini un problema, anziché il fondamento per la qualità della nostra vita”.

 

 

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