Segui QdM Notizie

Eventi

Jesi Medaglia di bronzo della Camera dei deputati a Maria Teresa Chechile

La poetessa-infermiera jesina premiata dal Presidente della Commissione Politiche dell’Unione Europea per la poesia e il nuovo libro sul periodo del Covid

Jesi – «Onorata di essere qui», è con queste parole che Maria Teresa Chechile ha ringraziato il presidente della XIV Commissione politiche dell’Unione Europea, l’on. Alessandro Giglio Vigna, che l’ha accolta a Palazzo Montecitorio «e che con la sua enorme sensibilità ha suggellato quella particolare attenzione nei confronti della medicina narrativa».

Il 3 maggio l’infermiera e poetessa è stata ricevuta per consegnare “Mi ero persa”, la poesia Covid, e presentare il suo nuovo libro, fresco di stampa, che a breve sarà disponibile in tutte le librerie ma già prenotabile su quelle on line, Le foglie non cadono mai uguali”.

L’on. Alessandro Giglio Vigna e Maria Teresa Chechile

«A lei presidente consegno la poesia simbolo di quel tempo epocale che ci ha visti tutti coinvolti nella più grande pandemia del secolo», ha detto Maria Teresa Chechile.

«La poesia e questi versi, dopo aver peregrinato in lungo e largo per l’Italia, giungono oggi fin qui e, consegnandola nelle sue mani, diventano ulteriore testimonianza e memento per non dimenticare. Occasione istituzionale per rivelarla in tutto il suo significato».

Quell’evocare la resilienza, soprattutto, come capacità di saper reagire alle avversità, anche quelle più estreme. Di avere sempre cura dell’essere umano e, non da meno, in ogni sua forma espressiva. Di saper unire quella particolare attitudine, in un connubio perfetto, tra cura del corpo e cura dell’anima. Socialmente la pandemia ha inciso in maniera enorme sul nostro vivere quotidiano, emotivamente ci ha tragicamente spiazzati, come ha raccontato la poetessa-infermiera jesina.

«È da quel primo grande periodo del marzo 2020, che le nostre paure hanno creato frustrazioni e incertezze future, ma è anche da esse che questi miei versi prendono corpo per generare speranze e riscatto. Quando la primavera in quel triste periodo si affacciava per mostrarsi, noi, di contro, eravamo divenuti indifesi e fragili, ma pronti a resistere».

«E abbiamo saputo reagire, con tenacia e determinazione dinanzi a un virus che si è mostrato, sin da subito, devastante e dirompente».


«Dall’osservazione di quella mattina del 26 marzo 2020 nascono questi versi, proprio mentre mi recavo a lavoro, presso l’ospedale Carlo Urbani di Jesi, in qualità di infermiera».


«È prendendo esempio dalla primavera che, sia pur in quella giornata si attardava ad arrivare, tanti erano la pioggia e il vento a scuotere le foglie, rami battuti dalle intemperie, che ho visto quel fine e sottile parallelismo. Saper essere come fa la primavera che, per quanto possa attardarsi ad arrivare, prima o poi ritorna, con forza e con sempre più rigogliose gemme e a nuova vita».

«All’interno del libro “Le foglie non cadono mai uguali” è espressa tutta la determinazione e la potenza di quell’essere noi stessi umane foglie che hanno in sé un unico grande comun denominatore: rigermogliare».

Con firme d’eccezione che ne hanno curato la prefazione, quali Barbara Alberti, S. E. mons Angelo Spinillo, vescovo di Aversa e presidente della commissione episcopale per il laicato, già parroco di Atena Lucana, suo paese d’origine. Post fazione della caporedattrice Rai Alessandra Ferraro.

Un esordio importante per questo ultimo lavoro letterario, che suggella l’importanza del messaggio espresso: la cura e l’attenzione al genere umano.

«Non è stato solo un incontro di.più di un’ora quello del 3 maggio ma un dialogare per raccontarsi e raccontare storie di vita e di esperienze che nel libro vengono sviscerate traendo spunto dalle fragilità umane».

Le sensibilità dell’infermiera – poetessa ha colpito il presidente Vigna che le ha conferito la medaglia di bronzo della Camera dei deputati.

© riproduzione riservata

News