Segui QdM Notizie

Attualità

JESI MODIFICHE ALLO STATUTO: «STRAVOLTI I PRINCIPI GENERALI»

Dall’opposizione “Jesi in Comune” attacca: «L’Amministrazione comunale non può sottrarsi a un confronto con la città»

JESI, 18 febbraio 2019 – La modifica dello Statuto comunale non convince l’opposizione. Dopo che la pratica era stata rinviata e le relative polemiche in merito alla cancellazione dei termini Antifascismo e Resistenza (leggi qui ), da qualche giorno sul sito del comune di Jesi sono stati pubblicati lo Statuto vigente e la proposta di modifica, invitando gli interessati a proporre modifiche, entro il 1 marzo, all’ufficio protocollo (il link sul sito dell’Ente).

L’opposizione con Jesi in Comune invita alla mobilitazione: «Le modifiche allo Statuto comunale avrebbero dovuto riguardare l’aggiornamento rispetto alle novità legislative (abolizione del difensore civico, soppressione delle circoscrizioni…) e non certo lo stravolgimento dei principi generali. Invece, dopo la scomparsa dei termini Antifascismo e Resistenza (ora reinseriti insieme, però, a tutta una serie di termini e concetti, compresa Città Regia, del tutto fuorvianti ed inopportuni), abbiamo preso atto che l’intenzione dell’Amministrazione è quella di mettere mano proprio ai principi generali. Pertanto riteniamo necessaria adesso la più ampia partecipazione e condivisione, che non può certo limitarsi alla possibilità di avanzare proposte tramite il sito istituzionale del Comune. Questo è, o almeno dovrebbe essere, solo il primo passo. Un passo falso, se non si chiariscono bene le modalità e le intenzioni dell’Amministrazione».

Secondo Jesi in Comune inoltre, l’Amministrazione comunale non può sottrarsi al confronto con la città: «Anche perché sarà la proposta di revisione dell’Amministrazione comunale che arriverà nella discussione dell’aula consiliare. Che fine faranno le osservazioni pervenute sul sito? Visto che l’assemblea pubblica per discutere delle modifiche allo Statuto sarebbe prevista per il 26 febbraio, cioè prima dello spirare del termine per avanzare proposte on line, che è il 1 marzo. La strada per la partecipazione sembra essere ancora in salita».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

News