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JESI “Musica e testi popolari”, ecco il libro di Marino Carotti

Un volume completo, nella sua forma e idea realizzativa, da poter essere letto, studiato, consultato sia dal punto di vista musicale che da quello prettamente letterario e di ricerca

JESI, 2 aprile 2022 – Fa bella mostra di sé, nelle vetrine delle librerie della nostra città. E non solo, fra poco.

E’ il bel volume di Marino Carotti “Musica e testi popolari” canti, ballate ed altre storie raccolti nelle Marche Vol. II, per i tipi de Le Mezzelune editore, un libro a prima vista “mirato” a un target che non sembrerebbe quello dei non addetti ai lavori ma che, in realtà, è talmente completo, nella sua forma e idea realizzativa, da poter essere letto, studiato, consultato sia dal punto di vista musicale sia da quello prettamente letterario e di ricerca.

Ecco la parola magica, ricerca. La vita di Marino Carotti la conoscono tutti.

«Ho sempre avuto la possibilità di suonare – ci dice – al fianco di tanti musicisti, i gruppi degli anni Settanta e Ottanta avevano dentro una voglia di esplodere e di mostrare tutto il desiderio di esplorare nuove strade. Poi un giorno sono entrato ne “La Macina” di Gastone Pietrucci e allora è scattato l’amore per lo studio. Lasciati i “concerti” per la ricerca, ho cominciato a cercare in ogni parte della regione informatori che ricordassero e potessero ripropormi canti, storie, musiche ormai persi nel tempo e nella memoria, e la cosa non è stata facile. Un lavoro durato anni, che però mi ha permesso di costruire un immenso patrimonio, fatto di migliaia di testimonianze, catalogato alla perfezione e che è uno spaccato autentico delle nostre tradizioni».

Come hai selezionato i brani per questo volume?

«Cercando soprattutto di ricoprire un po’ tutti i generi del canto popolare, dai canti lirici alle ballate, ai canti di lavoro, sull’emigrazione, di protesta contro la guerra, di cantastorie, le ninne nanne, i canti infantili. Sono 70 brani, ognuno con una propria numerazione progressiva e comprendono un po’ tutti i generi, tra cui canti lirici con canti d’amore, satirici e d’innamoramento; canti narrativi, anche a tema religioso, con ballate, moraleggianti o satiriche, canti di cantastorie, da osteria, sul tema del matrimonio, sull’emigrazione, sul lavoro, sulla natività, di protesta contro la guerra, il servizio militare o i tempi attuali, canti iterativi, enumerativi, fiabe a formula; inviti al ballo; canti rituali di questua con stornelli finali al ritmo di saltarello; canti e rime infantili anche dedicate ai giochi, filastrocche, ninne nanne. Le Marche non dispongono di molte pubblicazioni con trascrizioni musicali relative alla nostra cultura popolare, soprattutto in volumi come quelli da me pubblicati. Al di là del fatto che i canti popolari hanno sempre molte varianti, che determinano l’unicità dei brani. Ho anche pensato fosse giusto condividere con gli altri, e far conoscere, quello che stavo realizzando con tanta passione».

Il libro ha una sua profondità filologica non solo per quello che propone fra le pagine ma perché del folclore approfondisce gli aspetti più pittoreschi di situazioni e ambienti. Indimenticabili le testimonianze dal nostro territorio, dal mondo contadino, quello che esamina attentamente il lavoro nei campi, nelle filande, i cordai, i carrettieri.

Giovanni Filosa

Un profilo di Marino Carotti non gli renderà certo giustizia, ha tante cose raccontate e da raccontare che si rischia di andare lunghi sulla notizia. Marino Carotti entra a far parte del gruppo di ricerca e canto popolare La Macina nel 1990.

Nel 1993 incide con La Macina “Angelo che me l’hai ferito il core”, molto apprezzato dalla critica. Nel 2016 incide l’album “Galantòmo fu mio padre”, con canti lirici, d’amore, satirici e d’innamoramento, ballate di cantastorie. Nel 2018 pubblica il libro Né acqua, né luce, né strada”, dove raccoglie le narrazioni più interessanti degli informatori, fatte spontaneamente tra un canto e l’altro durante le interviste. Nella seconda parte sono inseriti canti di cantastorie trasmessi anch’essi oralmente.

Nel 2019 incide l’album “Il sole si fermò di camminare” con temi e generi diversi del canto popolare. Nel 2021 pubblica il libro Canti ballate e altre storie” con trascrizioni musicali e testi dei canti. Nel libro ci sono 48 foto scattate da Danilo Antolini, che è riuscito a mettere in posa i vari musicisti autentici. Lo spazio a lui dedicato si chiama: Cantori e suonatori in posa.
La foto di copertina è di Pietro Picchietti, la foto della quarta di copertina è di Fabrizio Carotti.

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