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Cronaca

JESI ‘NESSUNO TOCCHI PERGOLESI’ NON DEMORDE, VIA ALLA RACCOLTA DI FIRME

JESI, 8 novembre 2017 – “Inammissibile il referendum popolare proposto dal comitato Nessuno tocchi Pergolesi”.  Lo ha stabilito il Comitato dei Garanti coinvolto dopo che sulla vicenda si era creata una contrapposizione tra il Comune ed un gruppo di cittadini di varie tendenze politiche che sostenevano l’intoccabilità dell’opera del carrarese Alessandro Lazzerini.

La decisione di arretrare il monumento di circa 8 metri, rispetto alla posizione stabilita agli inizi del ‘900 (il monumento, lo ricordiamo, fu inaugurato il 2 ottobre del 1910, secondo centenario della nascita del musicista, dopo una lunga discussione durata anni e costata la carica ad un primo cittadino) fu stabilita nel 2016 con “una delibera di Giunta – si legge in un comunicato del Comune – relativa all’approvazione del progetto definitivo di Piazza Pergolesi, prima tranche di una riqualificazione architettonica che interesserà tutto corso Matteotti” il cui progetto completo era stato selezionato dalla precedente amministrazione di centro/sinistra e poi conservato in un cassetto.

Dopo numerosi confronti-scontri tra Comune e Comitato, quest’ultimo decise di indire un referendum popolare che non fu accolto e la questione fu posta all’attenzione del Comitato dei Garanti, composto dall’avvocato Patrizia Niccolaini, nominata dal Consiglio Comunale di Jesi, dal dottor Michele Basilicata, per conto della Prefettura di Ancona e dell’avvocato Andrea Nobili, difensore civico regionale. Questo organismo, dopo mesi di studio che hanno comportato anche il rinvio dei lavori di spostamento del monumento, ieri ha emesso il suo “verdetto” nel quale, “alla luce dell’art. 27 lettera h) del Regolamento degli Istituti di partecipazione del Comune di Jesi, dichiara inammissibile il referendum proposto”.

Nonostante questa sentenza il Comitato “Nessuno tocchi Pergolesi” non demorde e questa mattina ha convocato i rappresentanti della stampa locale per anticipare le future mosse. Innanzi tutto il prof. Vittorio Massaccesi, affiancato dal prof. Gabriele Fava , dalla dirigente scolastica Rosa Meloni e dall’architetto Sergio Marinelli ha ripercorso tutte le tappe della vicenda concludendo che “Il Comitato NTP si rimette al verdetto che però accetta con dispiacere per il mancato appello ai cittadini. Tuttavia – si legge in un comunicato – reputa del tutto positiva la battaglia portata avanti da quasi un anno perché è stata una battaglia che ha costretto l’Amministrazione ad ulteriori riflessioni, senza escludere che il nuovo assessore all’urbanistica possa esigere approfondimenti tecnici e consultazioni più adeguate riferite alla struttura del monumento, soprattutto in considerazione delle microscopiche incrinature già denunciate da un esperto; ha determinato il rinvio dell’appalto dei lavori per un periodo tale da non escludere che, data l’urgenza sempre maggiore del recupero del Corso Matteotti – del tutto impresentabile – la spesa prevista di quasi un milione per la piazza Pergolesi, possa essere convogliata verso il corso Matteotti unitamente ad altre risorse; ha creato perplessità in amministratori, in alcuni tecnici e nella popolazione per il rischio cui si potrebbe andare incontro di rovinare il monumento se il progetto dello spostamento fosse effettivamente attuato”.

Per difendere queste convinzioni il Comitato non si scioglierà, ma rimarrà vigile e attento sulla prosecuzione della questione e, in particolare, sulla “eventuale attuazione del progetto contestato”.

…e intanto c’è chi suggerisce al Comitato di percorrere altre strade. Se il referendum, per vari motivi e per cavilli burocratici, non è ammesso, perché non invitare la popolazione a sottoscrivere un documento con il quale si chiede che il monumento deve rimanere lì dove i nostri antenati lo posizionarono.

Quale autorità o organismo avrebbe il coraggio di contraddire il pensiero di quanti vivono questa città?

Vedremo come andrà a finire.

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