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Cronaca

JESI NON PIÙ CITTÀ MA “CAPITALE”, BACCI PUNTA SULLO SVILUPPO ECONOMICO CREANDO SINERGIE E VOGLIA DI IMPRESA

L’azione avviata dall’Amministrazione verso quella visione di Area Vasta per una condivisione di scelte su temi salienti

L’azione avviata dall’Amministrazione verso quella visione di Area Vasta per una condivisione di scelte su temi salienti (foto CriCo)

Massimo Pinardi del Gruppo Maccaferri

Massimo Pinardi del Gruppo Maccaferri (foto CriCo)

Marco Marcatili, economista di Nomisma (foto CriCo)

Marco Marcatili, economista di Nomisma (foto CriCo)

Nella foto: Mario Bucci, Ugo Coltorti, Cinzia Napolitano e Rolando Roncarelli (foto CriCo)

Nella foto: Mario Bucci, Ugo Coltorti, Cinzia Napolitano e Rolando Roncarelli (foto CriCo)

JESI, 12 febbraio 2016 –  Quali le traiettorie di sviluppo per una nuova città-territorio? Intorno a questa domanda si è concentrata la conferenza stampa di oggi pomeriggio, 12 febbraio, nell’aula consiliare del Comune, alla presenza del sindaco Massimo Bacci, di gran parte della Giunta, con Mario Bucci, Ugo Coltorti, Cinzia Napolitano e Rolando Roncarelli, affiancati dall’economista del Nomisma, Marco Marcatili e da Massimo Pinardi del Gruppo Maccaferri.

Nomisma, fondata a Bologna,  come è noto, è una società  di studi economici che realizza attività di ricerca e consulenza economica per imprese, associazioni e pubbliche amministrazioni.

E avrà 8 mesi di tempo per perfezionare un progetto (costo 60 mila euro ripartito tra Comune 36.600 e Gruppo Maccaferri). Quale? È lo stesso Sindaco a spiegarlo partendo dall’accordo di riconversione dell’ex Sadam «all’interno del quale vi era l’impegno di realizzare uno studio che permettesse di verificare come meglio riposizionare le attività del commercio al dettaglio in città, rispetto alla nuova situazione che si sarebbe venuta a creare con la realizzazione del parco commerciale in luogo dell’ex zuccherificio».

Una opportunità, quindi, per allargare l’orizzonte di intervento e riempirlo di ulteriori contenuti.

«Abbiamo preso contatti con il Gruppo Maccaferri, con il quale sin dall’inizio – vedi il Fab Lab – si è instaurato un buon rapporto di collaborazione, e in una prospettiva di più ampio respiro è nato l’affidamento dell’incarico a Nomisma, volto a individuare gli assi strategici sui quali scommettere per lo sviluppo futuro del territorio e le azioni prioritarie da concretizzare nel breve periodo».

Il sindaco Massimo Bacci

Il sindaco Massimo Bacci (foto CriCo)

Sarà un modo per coordinare tutti gli interventi sino ad ora messi in campo e fare tesoro di tutte le possibilità che la nostra città offre.

«È una scelta – ha affermato Bacci – che giunge in un momento particolare della nostra azione di governo, dopo tre anni di intenso lavoro e di interventi per restituire un nuovo decoro a Jesi e recuperare nella comunità quel senso di appartenenza in grado di stimolare una partecipazione fondamentale per raggiungere obiettivi ambiziosi. Ed è anche una scelta che giunge in un momento in cui la scomparsa delle Province, e le spinte aggregative tra enti locali, supportano l’azione avviata dall’Amministrazione comunale verso quella visione di Area Vasta per una condivisione di scelte su temi salienti che sono comuni a un territorio ben più ampio di quello dei confini urbani».

Verrà utilizzata una metodologia simile a quella prevista dal bando sull’ITI (Investimento territoriale integrato) che consente di elaborare e presentare la propria strategia integrata partendo da una «analisi di cotesto strutturata e dalla successiva definizione di una visione strategica alla quale collegare una serie limitata di azioni prioritarie e di alto impatto».

Oggi lo sviluppo si crea se le città medio-piccole fanno da traino, occorre la città micropolitana.

«È un’occasione – ha detto Marcatili – per sperimentare se la città potrà essere asse portante per lo sviluppo che dovrà avvenire insieme a tutta la comunità, un processo condiviso da amministratori, tecnici e tutto il territorio nel suo insieme, a partire dagli stakeholders sino a coinvolgere le forze socio-economiche della zona e dei Comuni limitrofi».

«Quando ci è stato proposto il piano di sviluppo dell’intera città per soggetti diversi – ha affermato Pinardi –  abbiamo condiviso questa visione alla quale partecipiamo volentieri tenendo sempre ben presente che la governance è, comunque, del Comune. Jesi ha una grande opportunità, perché la sua gente si è sempre educata alla cultura del rischio. Qui 9,4 persone su 100 sono imprenditori e la concentrazione delle attività economica è superiore alla media della provincia che è di 8,4. Le start up innovative, poi, sono 29 a Jesi e 24 in Ancona, il che è tutto dire. Questa città resta e dovrà rimanere capitale del suo territorio».

Sino alla fine di settembre, perciò, saranno sviluppate una analisi di contesto di riferimento e rilevazione delle sfide sociali, culturali ed economiche della città, la definizione di una strategia di medio-lungo periodo e opzioni di sviluppo, con l’individuazione di un set di azioni prioritarie e credibili per la realizzazione della strategia.

«È uno slancio nuovo per un nuovo sviluppo – ha sottolineato l’assessore ai lavori pubblici, Bucci – perché Jesi, tutto questo, ce l’ha nel suo Dna».

(p.n.)

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