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Cronaca

JESI OPERAZIONE CONGIUNTA CARABINIERI-POLIZIA: ARRESTATO IL “RE DELLE SPACCATE”, AUTORE DI UNA LUNGA SERIE DI FURTI

La vetrina spaccata alla lavanderia del centro commerciale "Il Torrione"

La vetrina spaccata alla lavanderia del centro commerciale “Il Torrione”

JESI, 11 agosto 2011 – Ha un nome, un volto e anche le manette ai polsi l’autore delle tante spaccate che hanno caratterizzato la fine dell’anno scorso e l’inizio di questo, tra dicembre e febbraio.

Il maresciallo capo Alberto Boria e il tenente Maurizio Dino Guida a capo del Nor dei carabinieri

Il maresciallo capo Alberto Boria e il tenente Maurizio Dino Guida a capo del Nor dei carabinieri

Spaccate che avevano creato allarme tra i negozianti ed estremo disagio tra gli jesini per i continui furti perpetrati con puntualità a ogni fine settimana. Tanto che all’interno del Nor dei carabinieri era stata allestita una apposita squadra che si occupava di questa serie di reati.

Bottino quasi sempre scarso, una sola volta sostanzioso, quando furono rubati circa 800 euro alla Domusfit. Per il resto erano più i danni arrecati che i soldi rubati.

Si tratta, dunque, di un 19enne marocchino, R.M., regolarmente residente con la famiglia a Jesi, che è stato tratto in arresto ieri, 10 agosto, all’aeroporto di  Bologna al termine di una operazione congiunta, dopo indagini in sinergia, dai carabinieri del Nucleo operativo radiomobile di Jesi, agli ordini del tenente Maurizio Dino Guida, e dagli agenti della polizia di frontiera felsinea.

Le forze dell’ordine hanno eseguito la misura cautelare emessa dal Gip di Ancona: dovrà rispondere delle accuse di furto e tentato furto aggravato in ordine a 19 reati anche se ne sono stati accertati 20.

Alla conferenza stampa anche Matteo Sassaroli, assistente capo e Paolo Vescovo, sovrintendente capo per la Ps mentre per i carabinieri il vice brigadiere Gilberto Marcantognini e l'appuntato Antonio Carone

Alla conferenza stampa anche Matteo Sassaroli, assistente capo e Paolo Vescovo, sovrintendente capo per la Ps mentre per i carabinieri il vice brigadiere Gilberto Marcantognini e l’appuntato Antonio Carone

Il giovane ha agito non sempre da solo e si sta indagando anche per arrivare ai complici che hanno partecipato insieme a lui in altre circostanze.

Il marocchino è stato individuato in modo certo – dai militari dell’Arma e dagli agenti del commissariato – grazie all’ausilio degli impianti di video sorveglianza – soprattutto quello dell’Hemingway Cafè – e al rilevamento delle impronte digitali che il 19enne lasciava sulle vetrine dei molti negozi colpiti. L’elaborazione delle impronte digitali, rilevate sui luoghi dei furti dai carabinieri del Nor, è stata opera del gabinetto scientifico della polizia di Ancona.

Ma il re delle spaccate  – usava qualsiasi oggetto contundente a portata di mano, persino tombini – a un certo punto si era talmente sentito addosso il fiato delle forze dell’ordine che ha pensato bene di dileguarsi come faceva dopo ogni colpo.

In quelle circostanze fuggiva a piedi o in bicicletta vestendo da rapper, come poi si è appurato e anche questo è stato un altro elemento che ha portato alla sua identificazione.

Stavolta, invece, destinazione Marocco, dalla fine di marzo, dove è rimasto sino a ieri. Quando decideva di rientrare in Italia pensando di averla fatta in barba a tutti, ma all’arrivo la sorpresa, perché i suoi movimenti erano monitorati da tempo: carabinieri e polizia  lo aspettavano per condurlo al carcere di Bologna a disposizione dell’autorità giudiziaria.

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