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Cronaca

JESI OSPEDALE MODELLO, TAGLIATI 4 POSTI LETTO AL REPARTO “BPN”: L’IRA DEL SINDACATO

JESI, 14 novembre 2016 – L’ospedale Carlo Urbani non finisce mai di stupire; si è detto in diverse occasioni della grave crisi di personale che il nosocomio jesino sta vivendo sia in alcuni reparti, così come, in generale, nell’intero organico. In altre parole stiamo denunciando quanto già segnalato dalle organizzazioni sindacali e dallo stesso personale ospedaliero e cioè che in un nosocomio che serve una comunità di oltre centomila persone, fino ad oggi non sono stati attivate alcune decine di posti letto. E da alcuni giorni la situazione è ulteriormente peggiorata. Ci arriva segnalazione, infatti, che oltre al Pronto Soccorso e al reparto Medicina, la carenza di organico si è abbattuta su Broncopneumologia (BPN) dove sarebbero stati ridotti 4 posti letto. La notizia del taglio dei posti sarebbe già stata comunicata a tutte le unità operative. Per gli addetti ai lavori, questo drastico taglio di posti letto potrebbe avere conseguenze di un certo rilievo; non si sa, infatti, dove ricoverare un soggetto sospetto  portatore di Tbc. Che fa, lo si manda a casa?

tavola-rotondaRitornando al confronto di venerdì pomeriggio (11 novembre) tra l’esponente di Forza Italia, Massimiliano Lucaboni, e quello che si è presentato semplicemente come un iscritto al PD, ma che ha avuto al suo attivo importanti incarichi in ambito cittadino e regionale in fatto di sanità, Augusto Melappioni, c’è da mettere in rilievo il fatto che tra tutti coloro che hanno portato il loro contributo nel dibattito sul tema: “Sanità com’era, com’è e come dovrebbe essere”, il più accanito nel rilevare la carenza di organico del personale medico è stato Stefano Brutti, della Fials che in un “post” ha voluto precisare: “penso che dopo l’incontro di ieri di essere stato uno dei pochi a parlare della precarietà del Carlo Urbani, sia in fatto di struttura e di dotazione organica, oltre ad aver suggerito come risolvere in parte i problemi”. Rifacendosi ad una affermazione di Melappioni, secondo il quale se la sanità della Vallesina si trova come si trova lo si deve al poco “peso” degli amministratori locali e dei politici, il sindacalista Brutti tiene a sottolineare il suo ruolo di rappresentante di una fascia di lavoratori che, al pari della popolazione, pretendono una sanità all’altezza del suo compito.

Al pari dei due relatori e di tutti gli intervenuti, anche Brutti ha sottolineato l’assenza dei diretti responsabili della sanità locale ad un incontro dal quale funzionari ed amministratori avrebbero potuto trarre importanti spunti per migliorare il rapporto con i cittadini.

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