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JESI PAOLO MARIANI NUOVO PRESIDENTE DELLA FONDAZIONE FEDERICO II HOHENSTAUFEN

JESI, 20 settembre 2018Paolo Mariani, imprenditore jesino (foto in primo piano, a sinistra, con l’assessore Luca Butini), è il nuovo presidente della Fondazione Federico II Hohenstaufen. Succede a Fabio Costantini che aveva ricoperto l’incarico per sette anni.

Eletto il 12 luglio, il nuovo presidente – che ricoprirà il mandato per tre anni, past president Lions Club – si è presentato ufficialmente, il 14 settembre scorso, nella splendida sede dell’Ime, l’Istituto Marchigiano di Enogastronomia, in via Federico Conti.

Assente, per motivi di salute, al passaggio del testimone, Fabio Costantini ha comunque inviato un messaggio augurale nel quale ha sottolineato come «la Fondazione, negli ultimi anni, ha fortemente esteso i propri interessi divenendo, senza falsa modestia, un punto di riferimento del Mondo federiciano ed un vanto per la Città di Jesi. Al nuovo Presidente, jesino doc, spetterà il compito, tra l’altro, di legare in modo più stretto la Fondazione alla Città ed al Territorio. Numerose sono le iniziative avviate e da promuovere che non dubito il dottor Mariani, forte anche della sua esperienza imprenditoriale, riuscirà a portare a compimento».

La serata è stata condotta da Franca Tacconi, direttrice del Centro Studi Federiciani e vice presidente della Fondazione, con la quale si sono alternati il vice sindaco e assessore alla cultura, Luca Butini, il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi, Alfio Bassotti, il direttore dell’Ime, Alberto Mazzoni, Gennaro Pieralisi, cultore della figura imperiale.

Paolo Mariani nel suo breve discorso di investitura si è chiesto perché la scelta sia caduta su di lui spiegando come sia stato «palpabile in ciascuno dei “pezzi da novanta” che hanno preso la parola, l’amore per la nostra Jesi e la determinazione di non perdere mai la consapevolezza delle proprie radici, nello sforzo di spendere il proprio bagaglio di esperienza e capacità per far emergere ogni  potenzialità che la città possiede, nella finalità di aumentare il benessere di tutti. Questo è il compito che spetta a chi è chiamato a guidare realtà come la Fondazione, che in questo 2018 compie trent’anni. A ciò si aggiunge  la mia  configurazione professionale di imprenditore legato al territorio, idonea ad affrontare le difficili sfide che il secolo attuale presenta per la cultura. E tutti siamo chiamati, soprattutto voi soci ed estimatori, voi rappresentanti delle tante realtà in cui la cultura si esprime, a fare squadra, ciascuno nella propria specificità».

«Trent’anni non trascorrono invano. La Fondazione ha  acquisito una rete di rapporti e portato al suo interno  i maggiori esperti  che si occupano di Medioevo in campo nazionale e internazionale  e non solo. Il suo Comitato scientifico ha il compito di monitorare gli argomenti da approfondire e svilupparli mettendoli a disposizione. Al pari della ricerca bibliografica. Ma non solo. Un articolo del nostro statuto, il 3 lettera c)  ci abilita a innescare iniziative che abbiano  una ricaduta in termini economico turistici. E questo è stato realizzato in più di un occasione. Un compito non facile per cui sono a chiedere l’aiuto di tutti». 

Una visita all’Ime, guidata dallo stesso direttore Mazzoni, è stata il naturale proseguimento della serata.

(p.n.)

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