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Jesi Servizi socio-sanitari, Sindaci Ambito9 preoccupati

Nell’ultima seduta del Comitato emerse le priorità, tra cui la mancanza di personale sanitario, Samuele Animali: «Molte le criticità»

Jesi – Il Comitato dei Sindaci dell’Ambito 9, nella seduta del 3 agosto scorso, ha approvato un Ordine del giorno indirizzato a Regione e Ast nel quale si rinnova l’allarme dei 21 Comuni che ne fanno parte per le più evidenti situazioni di sofferenza del sistema socio-sanitario territoriale.

Il documento scaturisce dalle varie occasioni di confronto tra i Comuni e con le organizzazioni dei soggetti più coinvolti, associazioni di utenti e di advocacy, sindacati, operatori. In particolare vuole
essere un contributo al dibattito in corso sul Piano docio sanitario regionale 2023-25,
sottolineando priorità e urgenze del territorio con riferimento alle questioni più rilevanti in materia di integrazione socio sanitaria.


Ribadito l’apprezzamento per il lavoro degli operatori sanitari nonostante la carenza di personale, le criticità evidenziate nei confronti dell’Ast riguardano in particolare i profili seguenti: la valutazione integrata delle persone con disabilità (soprattutto per l’assistenza scolastica); la carenza di servizi per i malati di demenza; la necessità di definire il futuro dei servizi per persone con autismo, con particolare riferimento al centro “Azzeruolo” la cui attività prosegue di proroga in proroga.

La preoccupazione per il rispetto dei tempi e per l’adeguatezza ai bisogni del progetto relativo a Casa della Comunità ed Ospedale di comunità; l’inadeguata dotazione di personale al Consultorio, che si ripercuote in particolare sull’utenza formata da donne e minori.

La carenza di personale è estremamente grave anche presso l’Unità multidisciplinare età evolutiva (Umee) e l’Unità multidisciplinare età adulta (Umea), rendendo impossibili valutazioni tempestive e generando ritardi nella presa in carico, con danni potenzialmente irreversibili a carico degli utenti, in particolare in età infantile e scolare.


Fortissimo è l’allarme anche per la carenza di medici di medicina generale convenzionati, con i cittadini che rischiano di rimanere senza l’assistenza medica di base o comunque debbono rivolgersi a medici che operano in Comuni diversi dal proprio Comune di residenza.

In questo caso l’appello è rivolto anche direttamente alla Regione, alla quale si chiede anche di intervenire da subito per ridurre le lunghe liste d’attesa per l’accesso alle strutture residenziali per anziani, modificando il Piano regionale del fabbisogno e i Piani di convenzionamento con le strutture.

Va inoltre valutata la questione che molti anziani con demenza sono impropriamente ricoverati in strutture residenziali per non autosufficienti, essendo i posti appropriati largamente insufficienti.

«Un appello accorato – ha dichiarato l’assessore ai servizi sociali di Jesi, Samuele Animali – che evidenzia le molte criticità e rispecchia la grande preoccupazione circa la garanzia dei servizi ai cittadini, anche con ripercussioni sui Lea, Livelli essenziali di assistenza, specie in un settore quale quello dell’integrazione sociosanitaria e della medicina territoriale che risulta penalizzato nella distribuzione della spesa».

«Ci stiamo invece occupando di un fattore essenziale per la coesione sociale oltre che per la salute in senso stretto, sia in termini di prevenzione, che di trattamento della cronicità, che di appropriatezza dei servizi».

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