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Cronaca

Jesi «Siamo qui perché questo giorno è per sempre»

La commemorazione al Cippo di Montecappone dei 7 Martiri del XX Giugno alla presenza della senatrice Albertina Soliani, presenti il Sindaco e i membri della Giunta, le autorità civili e militari, le associazioni combattentistiche, l’Anpi e i familiari delle vittime

Jesi – E’ stata una cerimonia molto partecipata quella celebrata nel pomeriggio al Cippo di Montecappone per commemorare i 7 giovani Martiri del XX Giugno, ai quali è stata brutalmente tolta la vita il 20 giugno 1944 dai nazifascisti.

Armando e Luigi Angeloni, rispettivamente di 25 e 18 anni, Francesco Cecchi e Alfredo Santinelli anch’essi di 18, Mario Saveri di 23 anni, Enzo Carboni e Calogero Grasceffo entrambi ventenni. I loro nomi sono nel cippo eretto nel luogo dove caddero.

Alle 18 si è formato il corteo presso il bivio “Bellavista” in località Montecappone alla presenza del sindaco Lorenzo Fiordelmondo, degli assessori, del presidente del Consiglio comunale, Luca Polita e delle autorità civili e militari. Presenti i familiari delle vittime, l‘Anpi e le associazioni combattentistiche.

Ospite della serata, la senatrice Albertina Soliani, presidente dell’Istituto “Alcide Cervi”, intervenuta dopo il discorso di apertura del Sindaco e dell’assessore alla Memoria storica, Luca Brecciaroli.

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«Abbiamo percorso questa strada in cui 79 anni fa sono caduti i martiri del 20 giugno – ha detto la senatrice -. Siamo qui per il nostro abbraccio a loro e loro sono qui per continuare a proteggerci, sono qui per ricordarci che i valori per cui sono caduti hanno bisogno di essere nuovamente scelti e vissuti e possiamo farlo solo se ne conserviamo una memoria limpida».

«Questo giorno è per sempre. Oggi continuiamo a vivere le stesse sfide di allora. Nell’orrore che ha travolto l’umanità il secolo scorso, c’è stato bisogno di chi ha resistito per tornare dal buio alla luce. Adesso tocca a noi cambiare la storia e il nostro tempo, con le armi che ci hanno insegnato loro, con le armi pacifiche della politica. Nello spazio dove ci sono i conflitti devono esserci la democrazia e il dialogo. Qui, in questa giornata, non c’è solo Jesi ma tutta l’italia, il futuro della democrazia va difeso, portiamo l’umanità al potere».

La sera del 20 giugno 1944, in via Roma, sette giovani vennero sequestrati dai fascisti insieme a un’altra ventina di coetanei, per essere poi condotti in un casolare di Montecappone, perquisiti e bastonati. Gli altri vennero liberati, mentre loro sette, considerati partigiani, furono oggetto di feroci torture e sevizie, quindi fucilati.

La cerimonia si è conclusa con il saluto e il ringraziamento del Sindaco che ha intonato il canto Bella ciao”.

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