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JESI SPORTELLO ANTI VIOLENZA: I DATI DELLA “CASA DELLE DONNE”

In occasione della presentazione del Soroptimist Club di Jesi
JESI, 17 maggio 2019 – Approfittando della conferenza stampa organizzata dall’assessora Marisa Campanelli per presentare la nuova “realtà rosaSoroptimist Club di Jesi, anche una rappresentante della “Casa delle Donne” ha voluto assistere per poi concludere con la constatazione delle tante affinità esistenti tra i due soggetti.
In un comunicato girato alla stampa, l’avvocato Cristiana Scuppa così esordisce: «Lo sportello anti violenza di Jesi ringrazia il Club Soroptimist per aver organizzato l’evento del prossimo 20 maggio che consente di approfondire e di acquisire maggiori consapevolezze in merito agli strumenti necessari per la tutela delle donne e dei minori vittime di violenza nonchè l’assessore Marisa Campanelli per averci invitate a questa conferenza stampa che ci consente di presentare il nostro sportello ed illustrare il nostro operato.
Per la nostra esperienza anche sul territorio, da oltre 10 anni – prosegue la nota – ci troviamo a predisporre misure volte a sostenere la donna nel percorso di emancipazione dalla violenza e alla rimozione degli ostacoli che ne pregiudicano l’effettiva uscita».
Nella accurata nota di presentazione, la Scuppa non tralascia di ricordare le operazioni effettuate dallo sportello che nel 2017  registrò 27 richieste da donne, 21 delle quali italiane e le rimanenti 6 straniere. L’anno successivo furono ben 38 gli accessi allo sportello; di questi 24 da parte di italiane e 14 straniere. Nei primi 5 mesi del 2019 “«o sportello ha ricevuto 15 contatti telefonici dei quali 12 presi in carico. Tra quanti si sono rivolti allo sportello la totalità ha ricevuto violenza psicologica, il 70% violenza fisica, 40% economica, 30% sessuale (anche considerando le pratiche sessuali non desiderate dalla donna all’interno della coppia), 25% stalking.
Come ben dimostrato dai dati, dunque, sono diverse le donne italiane che ricorrono alla Casa delle Donne e, altro dato messo in evidenza, è quello dell’autore della violenza: nel 90% dei casi è il partner o l’ex, nel 10% conoscenti, parenti, amici colleghi di lavoro.
«In molti casi – si rileva – abbiamo riscontrato anche la violenza assistita, ossia la violenza posta in essere alla presenza di figli minori».
Forse, grazia alla “discesa in campo” di questa nuova associazione, la lotta alla violenza contro le donne troverà sempre maggiori sostenitori della parità tra uomo e donna.

(s.b.)

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