JESI Teatro “Il Piccolo”: «Siamo pronti a ripartire»

Eleonora Peroni e Mauro D’Ignazio: «Ci stiamo adoperando per riprendere in pieno dall’autunno, in questo anno di lockdown abbiamo progettato e guardato avanti»

JESI, 17 maggio 2021 – Che si fa, al “Piccolo” di Jesi? Pronto a salpare e a far godere il pubblico anche solo di riempire (nella norma…) la sala del teatro? L’ho chiesto a due personaggi che affiancano l’attore e regista Dante Ricci nella ricerca del tempo… ritrovato. Eleonora Peroni, anche il Teatro “Il Piccolo” di Jesi sta riaprendo i bauli neri ed è pronto ad affrontare una nuova stagione. L’aria, qui dentro, è quasi bollente, il profumo del palcoscenico è l’antidoto al virus dell’alzate il sipario.

Cosa significa questa sensazione?

«Significa che già si percepisce che vogliamo ripartire dal punto esatto in cui c’eravamo fermati e riprendere le fila del programma già tracciato. Il nostro “spazio” è un grande contenitore di teatro, di cinema, di concerti, di arte in generale, un filo che regge tutto. Siamo compatti nella nostra idea. L’anno scorso la nostra bella rassegna teatrale si è interrotta a tre spettacoli dalla fine, per i noti motivi. Ed io, che faccio parte della Compagnia “La Barcaccia”, non vedevo l’ora di riprendere, se come pare sarà possibile, la nostra strada. Come associazione “Res Humanae”, che segue l’organizzazione del cartellone, abbiamo in programma anche mostre fotografiche, l’organizzazione di eventi sul sommo Dante (che non è Ricci ma Alighieri, nessuno si senta offeso…), e la ripartenza della stagione teatrale, con il laboratorio di teatro annesso».

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«Ci stiamo adoperando per riprendere in pieno dall’autunno e se tutto va bene si ripartirà. Sarebbe bello farlo con quello che abbiamo lasciato. In estate contatteremo altre compagnie e comunicheremo i titoli degli spettacoli. Compatibilmente, dicevo, con le limitazioni che forse ancora troveremo, anche se speriamo di no. A fine maggio avremo il saggio della Scuola musicale Pergolesi mentre a fine giugno ospiteremo uno spettacolo dello Studio Musicale Crescendo, intitolato Il giro del mondo con 88 tasti, con Marta Tacconi al pianoforte e un attore professionista la cui presenza permetterà di rendere il pomeriggio un contenitore fra prosa e musica».

Mauro D’Ignazio, regista, fa parte del direttivo de Il Piccolo. Anche lui immerso nel lavoro di rifinitura in questi giorni.

«Vero, ripartiremo da dove abbiamo lasciato ma aggiungo che in questo anno di lockdown abbiamo progettato e guardato avanti, anche attraverso prove di nuove produzioni on line. Cominceremo con Erinni, una mia regia. Poi due produzioni teatrali nuove e una ripresa di Classe di ferro, che vedrà come protagonista Dante Ricci. La stagione sarà composta da dieci, dodici spettacoli, che comprendano, come dice anche Ricci, il meglio della produzione nazionale del teatro amatoriale ed anche nuove produzioni di piccole compagnie professionistiche che non hanno quella dimensione o la circuitazione di grosse compagnie».

«Saremo una vetrina che proporrà al pubblico cosa sta succedendo nel teatro nelle giovani compagnie professionistiche e soprattutto nelle amatoriali. Poi mi piace sottolineare, visto il successo del nostro laboratorio teatrale, che riprenderemo il progetto appena possibile. Anche per creare questo clima di familiarità con gli allievi che faranno parte, attivamente, della vita del Piccolo. Poi jazz, ancora da definire, il cineforum e un progetto interessantissimo: parleremo di poesia con racconti e temi danteschi e poeti contemporanei. Un poeta di fronte al pubblico, veri incontri coinvolgenti. Infine, ma non si sa se finirà qui, Photosophìa, incontri e racconti fotografici (da Cicconi Massi a Raffaeli, da Marozzini alla Tilio), quattro marchigiani di grande spessore culturale e intelligenza».

Poi… poi ne parleremo quando sarà il momento di presentare le singole manifestazioni. Sì, l’aria è quella sana del teatro che sta per rivivere.

Giovanni Filosa

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