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Cronaca

Jesi Una popolazione che invecchia, cresce la solitudine

Su 105.000 abitanti della Vallesina, 12.300 vivono soli e per la maggior parte sono  anziani: «Servono politiche per promuovere la natalità», afferma Franco Pesaresi direttore dell’Asp Ambito 9

di Tiziana Fenucci

Jesi, 1 febbraio 2023 – Invecchiamento, denatalità e solitudine, sono i nuovi trend che caratterizzano la società moderna.

Una società che non solo a livello locale ma anche nazionale e internazionale registra un incremento della popolazione anziana a fronte di un notevole calo delle nascite. Anziani che rappresentano un quarto di tutta la popolazione, come registrano i dati Istat che negli ultimi 20 anni attestano una quota di ultraottantenni quasi raddoppiata.

Ai quali si aggiungono i dati sulla denatalità: nel territorio di Jesi e della Vallesina, seguito da Asp Ambito 9, negli ultimi 10 anni il tasso di natalità è sceso del 40% e negli ultimi 2-3 anni il dato sul numero di morti all’anno è doppio rispetto a quello delle nascite. Un dato che si è verificato solo nel 1918, in occasione dell’epidemia spagnola, ha spiegato Franco Pesaresi (foto in primo piano), direttore di Asp Ambito 9, che ci racconta come stanno cambiando i servizi alla persona in base al fenomeno dell’invecchiamento della popolazione.

Dott. Franco Pesaresi cosa comporta in termini sociali l’invecchiamento della popolazione?

«Conseguente all’invecchiamento della popolazione c’è un fenomeno da tenere sotto controllo e per cui stiamo già intervenendo con attività mirate, quello della solitudine, legato a un’alta percentuale di nuclei familiari monoparentali, cioè composti da una sola persona, il 28% nel nostro distretto territoriale. Su 105 mila abitanti che popolano i Comuni di Jesi e della Vallesina, circa 12.300 persone vivono da sole e di queste la maggior parte è anziana».

«Degli Over 75, la proporzione di chi vive da solo è di 2 su 5. Ci troviamo a dover affrontare una dimensione importante, sia nella gestione degli aspetti sociali e psicologici che in quella delle attività più pratiche come l’assistenza sanitaria e domiciliare a queste persone, che invecchiando e vivendo da sole, se non possono contare sull’assistenza domiciliare rischiano di dover essere ospitate nelle case di riposo».

la festa alla casa di riposo di Jesi con la comunità islamica
La festa alla Casa di riposo di Jesi con la comunità islamica

In termini di servizi ,quali sono le aree di intervento dell’Asp Ambito 9?

«La popolazione ha bisogno di nuovi servizi sociali, non solo per sostenere gli anziani, ma anche per promuovere politiche a favore della natalità, a favore di servizi alle famiglie che siano incentivate a fare figli. L’Asp Ambito 9 sta promuovendo i servizi alla famiglia, investendo sulla prima infanzia. Abbiamo iniziato a seguire gli asili nido, nuove strutture verranno costruite nel Comune di Jesi e stiamo predisponendo anche l’apertura di un Ufficio Asp per la prima infanzia che si occuperà proprio del potenziamento dei servizi, della comunicazione con le famiglie e della promozione di iniziative a sostegno della natalità. Sporadicamente abbiamo anche la possibilità di gestire dei bonus o sovvenzioni per le famiglie con figli, ma le sovvenzioni più importanti dovrebbero venire dal Governo ed essere stabilite a livello nazionale».

«Quanto ai servizi per gli anziani siamo presenti con i servizi di assistenza domiciliare per i non autosufficienti, gestiamo le case di riposo di Jesi e della Vallesina e il Centro Alzheimer a Jesi. Proprio di recente abbiamo avviato una convenzione con l’Ast e il Distretto sanitario per monitorare le necessità degli anziani del nostro territorio e realizzare un servizio di assistenza integrato che riguardi l’aspetto sociale e sanitario, per definire un piano di lavoro con nuovi accordi sulle dimensioni protette. In progetto c’è anche la creazione di uno spazio per la gestione del punto unico di accesso, presieduto da un operatore sanitario e un operatore sociale che accolgano e valutino insieme l’utente che si presenta per la richiesta di servizi».

Jesi / Una popolazione che invecchia cresce la solitudine

Per far fronte al fenomeno della solitudine ci sono attività programmate?

«Abbiamo avviato un tavolo di lavoro con le organizzazioni di volontariato e del terzo settore, per stabilire un programma di interventi all’interno del Progetto Solitudine. Attualmente sono già attivi servizi come le visite a casa degli anziani da parte di volontari di varie associazioni, i corsi di attività fisica nei parchi o nelle palestre organizzati con la Uisp, il servizio di pasti a domicilio per chi non può uscire, e abbiamo stilato una lista di supermercati e negozi, consultabile sul nostro sito internet, che portano la spesa a domicilio. I prossimi progetti riguarderanno attività di promozione della socializzazione per chi è solo. In partenza c’è l’attivazione di corsi di alfabetizzazione informatica per insegnare agli anziani a usare la tecnologia, i social, le chiamate on line, quando non possono uscire».

I giovani, stanno cambiando anche i loro bisogni? Quali servizi sono attivi?

«Dopo la pandemia si sono accentuate delle fragilità già in essere. Con i Centri di aggregazione giovanile che l’Asp gestisce si cerca di abbinare il lavoro dedicato al recupero scolastico con il lavoro educativo e ludico, e di intercettare anche il disagio giovanile. Con la nuova struttura che ci ha dato in gestione il Comune, al Parco del Vallato, vorremmo inserire tra gli operatori anche la figura di una psicologa che operi in modo informale e riesca ad agganciare i giovani che hanno disagi, ma non con un vero e proprio sportello, che per alcuni potrebbe rappresentare una barriera al dialogo».

Jesi / Una popolazione che invecchia cresce la solitudine

«Nei gli altri Centri di aggregazione giovanile ci occupiamo in particolare: in quello a Porta Valle, di fronte alla scuola media Federico II, delle attività di recupero scolastico, mentre quello in Largo Salvatore Allende è più dedicato alle attività ludico-sociali. Un progetto che ci sta dando grandi soddisfazioni e che svolgiamo in collaborazione con le scuole di Jesi è quello sulle dipendenze tecnologiche soprattutto da smartphone, di cui abbiamo feedback positivi da parte degli studenti e consiste in incontri svolti a scuola da esperti del settore, molto bravi ad agganciare l’attenzione e l’empatia degli studenti».

(foto in primo piano: Franco Pesaresi, direttore Asp9)

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