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CRISI COOSS MARCHE Sindacati chiedono incontro con Cda e governatore Ceriscioli

Domani ci sarà l’assemblea e i soci lavoratori saranno chiamati a votare l’approvazione della delibera che consente l’applicazione di pesanti misure 

ANCONA, 29 giugno 2020 – «Ragionare insieme sulle modalità per superare la situazione, non presentare la proposta blindata all’assemblea dei soci-lavoratori»: così i sindacati Fp Cgil, Cisl Fp, Fisascat Cisl e Uil Fpl sulla vicenda Cooss Marche.

Domani ci sarà l’assemblea e i soci lavoratori saranno chiamati a votare la decisione di approvazione della delibera che consenta l’applicazione delle misure, già illustrate ai lavoratori nelle pre assemblee che si sono svolte nei giorni scorsi: la decurtazione del 3,7% degli stipendi, il taglio della tredicesima mensilità per l’anno in corso, due giornate di ferie in meno, il taglio di quattro giornate di permesso.

La cooperativa ha già riscontrato una perdita di 8 milioni sul fatturato a giugno e prevede di arrivare a 12 milioni a settembre: «Una situazione difficile – ha detto Matteo Pintucci per la Fp Cgil Marche in conferenza stampa -. Incontreremo il Cda il 2 luglio prossimo». La Cooss Marche è uno dei più grandi datori di lavoro privati della regione: circa 3.000 i socilavoratori, dei quali 5 su 6 sono donne e oltre 1/3 è laureato.

«Alla luce delle richieste fatte ai lavoratori e ponendo uno stipendio di mille euro, ma molti educatori prendono meno, si recuperano 2 milioni circa – ha spiegato Laura Raccosta per la Cisl Fp -. Si chiede un sacrificio rilevante ai lavoratori che hanno pure lavorato in emergenza».

«Votare “no” all’assemblea di domani? I lavoratori sono molto diversi tra loro, certo è che sarebbe da evitare il “si”» ha aggiunto Paolo Possanzini, Uil Fpl.

«I servizi di pubblica utilità non possono interrompersi: se l’appaltante viene meno si passa “al secondo” e la forza lavoro sarebbe mantenuta» ha chiarito Pintucci. Due i motivi della crisi: l’incremento dei costi legati all‘emergenza sanitaria e la riduzione del numero di ospiti in strutture come le residenze per anziani. Il prossimo step è quello di confrontarsi con le istituzioni: chiesto un incontro urgente con l’assessore regionale al lavoro Loretta Bravi e con il presidente della Regione, Luca Ceriscioli.

I sindacati hanno ribadito che la sopravvivenza del settore e dell’occupazione degli operatori che in esso vi operano non possa essere ricercata nella riduzione dei diritti e delle retribuzioni dei lavoratori.

In questo senso si sono attivati con la Regione relativamente all’adeguamento del tariffario regionale, all’art. 48 D.L. 18/20 convertito nella L. 27/20 in tema di riprogrammazione dei servizi sospesi a causa della pandemia, ai costi della sicurezza inerenti il Covid19. 

Indicazione di votare “no” da parte della P/Usb Marche Lavoro Privato: «Abbiamo dovuto constatare l’impossibilità di un qualsiasi accordo tra le parti – scrive in una nota il P/Usb Marche Lavoro Privato, firmata da Stefano Tenenti e Marco Bini – . Un accordo, infatti, avrebbe dovuto accettare la serie pesantissima degli interventi in attesa di un ipotetico miglioramento delle condizioni economiche della cooperativa che comunque ha operato per scaricare sui lavoratori l’aumento dei costi dovuti alla pandemia».

Il sindacato evidenzia «sorpresa per la posizione di far votare i soci pur sapendo che si tratta di una delibera che contiene criticità ed è illegale nei confronti del Ccnl, che lede principi indivisibili, apre un problema con il Codice degli Appalti e che verrebbe considerata negativamente nell’esame di tutti gli Ambiti Territoriali dove la Cooss Marche è presente, con possibile impugnazione della delibera stessa e possibili importanti sanzioni. Non da ultimo è importante sapere che, nel voto dei soci in Assemblea esiste una responsabilità personale per scelte che causerebbero riduzione di salari e diritti dei soci stessi.»

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