Segui QdM Notizie

Cronaca

LETTERE&OPINIONI “JESI IN COMUNE”: «NO AL SINDACO-SCERIFFO CHE RACCOGLIE CONSENSI ALLONTANANDO I PIÙ DEBOLI»

JESI, 30 marzo 2017 – Il disagio sociale è un problema che non risolveremo mai con la sola repressione e con la demagogia di sindaci-sceriffi.

Samuele Animali, candidato sindaco di Jesi in Comune

Bacci attende “qualche margine in più per i Comuni” nel settore sicurezza dall’ultimo decreto legge di febbraio scorso? Il testo normativo cui ha fatto recentemente riferimento è uno dei due decreti legge Minniti – Orlando, in fase di conversione. Il provvedimento sul decoro urbano, che altro non è se non la riproposizione del decreto Maroni del 2008: prevede la soluzione sbagliata ad un problema che non esiste, che insiste su clochard, tossicodipendenti, rom, rovistatori, con una decretazione d’urgenza, introducendo in sostanza una sorta di daspo urbano (mutuato dalla  questione stadi) che assegna al Sindaco, per ripulire il centro storico delle città, il potere di allontanare chiunque – non occorre che abbia commesso reati o sia indagato – venga considerato “indecoroso“, anche solo per la sua presenza, come un senza tetto che per mangiare prova a rovistare tra i rifiuti degli altri che, evidentemente, urta le sensibilità (ma non certo le coscienze) di qualcuno.

Il tutto quando l’indice di criminalità dei reati non è in aumento anzi, secondo le dichiarazioni dello stesso Ministero degli Interni, le denunce per rapine, furti e violenze sessuali sono diminuite complessivamente del 9% dal 2011. Eppure si sente la necessità di un decreto sicurezza che, come tutti i manifesti propagandistici, è completamente avulso dall’evidenza empirica, che mira a rispondere alla percezione ed alla paura, piuttosto che alla realtà.

Un provvedimento che non distingue neppure tra comportamenti illegittimi e forme di disagio sociale, che sceglie la via facile della guerra ai poveri, invece che la più complessa e necessaria lotta alla povertà, che alla fine, nottetempo, è stato anche epurato dell’emendamento che prevedeva il codice identificativo di reparto per le forze dell’ordine (troppo trasparente forse). Se l’obiettivo del governo (con la complice astensione del M5S) è lasciare fuori chi non ce la fa, per noi di Jesi in Comune Nessuno è escluso“.

Il Sindaco che vogliamo è pronto a disobbedire, perché spostare il problema, renderlo invisibile non significa risolverlo.

Jesi in Comune

News