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Maiolati Spontini Ciack si gira! Inizia il “Marzo Loccioni”

I laboratori aziendali lungo il fiume Esino set della fiction Mediaset con Marco Bocci 

Maiolati Spontini – Una giornata speciale quella di ieri in Loccioni, che ha visto uffici e laboratori trasformarsi in un brulicante set cinematografico per la fiction diretta da Beniamino Catena (regista di Squadra antimafiaDoc – Nelle tue mani) e prodotta da 11Marzo Film per Mediaset.

La serie, che andrà in onda a ottobre su Canale 5, vede protagonista Marco Bocci, un estroso ispettore di polizia impegnato a risolvere casi complicati. Gli episodi sono girati in diverse località delle Marche: una grande occasione di valorizzazione e visibilità per i nostri territori, che hanno tantissimi tesori da offrire anche al mondo del cinema. 

Una delle puntate richiedeva l’ambientazione in “un’azienda importante ed interessante architettonicamente”. Ed ecco che scenografo, regista e produttore si innamorano del Leaf Lab Loccioni, nel Comune di Maiolati Spontini.

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Se ne innamorano per la bellezza, per l’alta tecnologia, per la cura degli spazi esterni e interni. E, insieme agli attori, si entusiasmano quando viene detto loro che questa sarà una puntata a impatto zero, alimentata da acqua e sole.

Si gira infatti nei 2 km di futuro®, il laboratorio pubblico-privato tra il fiume e le colline, che esattamente 10 anni fa, nel 2014, inaugurava la prima micro rete energetica intelligente d’Italia, a impatto zero. In questo ecosistema completamente decarbonizzato e 100% elettrico, l’energia viene dal fiume, messo in sicurezza dall’impresa, dal sole, dalla terra e dalle batterie di accumulo, anche quelle usate dalle auto elettriche. 

A dare il benvenuto di prima mattina alla troupe insieme a Enrico Loccioni, il sindaco di Maiolati Spontini Tiziano Consoli che evidenzia come questo sia «il primo segno concreto, dopo la firma del protocollo sul Cineturismo in Vallesina dello scorso dicembre, di una sempre più profusa attenzione delle produzioni cinematografiche ai nostri bellissimi territori».

Ecco allora che Comuni e altri enti intuiscono le potenzialità economiche e turistiche dell’audiovisivo e fanno rete, per migliorare l’accoglienza e perfezionare i servizi.

Una trentina di collaboratori Loccioni hanno partecipato come comparse e per un giorno anziché progettare sistemi di misura high tech hanno vissuto l’esperienza scintillante del cinema.

«Questa è un’esperienza che ci mancava – scherza Enrico Loccioni – un’occasione per imparare cose nuove e un bel riconoscimento dell’impegno che mettiamo nel rendere i nostri luoghi sempre più belli, accoglienti e sostenibili».

Dopo la giornata di riprese Marco Bocci, il regista Beniamino Catena e tutto il cast hanno incontrato i collaboratori Loccioni dando così il via in modo stellare al Marzo Loccioni.

Il Marzo Loccioni è il mese dedicato all’impronta culturale che la signora Graziella Rebichini (moglie di Enrico Loccioni e madre di Cristina e Claudio) ha lasciato nell’impresa.

«La cura del dettaglio, la soddisfazione del cliente, il sorprendere con un atto di gentilezza, la curiosità in una domanda, l’attenzione agli sprechi, la determinazione nel fare bene, l’amore per il proprio lavoro, il rispetto per le persone, il farsi rispettare, le cose che contano e quelle che si contano».

Attraverso un calendario di eventi dedicati ai collaboratori, alle loro famiglie e all’intera comunità di lavoro, si rafforza con il Marzo il senso più alto del lavoro, si condividono i valori fondanti, si guarda insieme verso il futuro e ci si diverte.

È l’ottava edizione del Marzo Loccioni e ogni anno le varie iniziative vengono raccolte in un volume fotografico. Vi si incontrano i volti televisivi di Corrado Formigli e Ferruccio De Bortoli, quello cinematografico di Pupi Avati, le parole illuminanti dei professori Zamagni e Coda, l’umanità del cardinale Menichelli, l’umiltà del campione del mondo Andrea Zorzi, la lungimiranza di Francesco Starace. E ancora Stefano Domenicali, Jarno Trulli, Amalia Ercoli Finzi, il grande Piero Angela, Luca Cordero di Montezemolo.

Nei loro sguardi qualcosa di diverso, quella voglia di donare valore alle persone, di contribuire alla bellezza di questa comunità di lavoro, esserne parte per un momento. 

Questi incontri sono parte integrante di un percorso formativo continuo e allargato, che alimenta nel territorio una comunità ampia di apprendimento, con il fine di divulgare cultura d’impresa e imprenditorialità.

Tante le iniziative anche per le famiglie e i bambini, la passione della signora Graziella, in cui l’elemento sorpresa si fa cifra didattica ed educativa, in cui il confine tra scuola e lavoro, tra famiglia e impresa, tra generazioni, si annulla in virtù dell’armonia, della bellezza dello stare insieme.

Perché la bellezza fa bene alla mente e al corpo, migliora la qualità della vita, genera piacere ai sensi, riporta in equilibrio, crea benessere. In definitiva è uno strumento di felicità

Ed è questo il fine più alto di un certo modo di fare impresa. 

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