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Cronaca

MOIE «PER ONORARE SERGIO DOBBIAMO FARE QUELLO CHE LUI HA FATTO»

Grande commozione e partecipazione ai funerali del medico di famiglia Sergio Cascia nella chiesa di Cristo Redentore

MOIE, 26 gennaio 2019 – La chiesa di Cristo Redentore ha accolto il feretro con le spoglie di Sergio Cascia per l’ultimo saluto che in tanti hanno voluto tributargli: familiari, amici, colleghi medici, amministratori, politici, pazienti, in un unico grande e affettuoso abbraccio.

Rito fenebre concelebrato da don Igor Fregonese e don Corrado Magnani che nell’omelia lo ha ricordato come «medico personale per 13 anni e come compagno, per 25, nell’attività teatrale».

«Sergio – ha sottolineato don Corrado – aveva fatto della sua vita un servizio, come medico di famiglia e come persona impegnata nel sociale, la sua strada l’aveva trovata anche se aveva problemi con Dio e con la Chiesa ma chi è che non ne ha. Noi saremo misurati non nella fede ma per la compassione, la condivisione, la capacità di amare: l’aver dato da mangiare agli affamati, da bere agli assetati. Molti ci precederanno nel Regno di Dio e Sergio è tra questi. E quando saranno finite le lacrime se vogliamo onorarlo dobbiamo fare quello che lui ha fatto».

La figura di Sergio Cascia è stata quindi ricordata con commozione, scandita anche dagli applausi, nelle orazioni funebri finali.

«Un uomo di ricchezza, trasparenza, profondità, amico, compagno, fratello di sempre – ha detto Massimo Magi che con lui ha condiviso le esperienze sindacali -. Mite nei prapporti personali ma coraggioso e combattivo. Sapeva fare comunità, sapeva unire piuttosto che frammentare».

Anna Quaglieri, presidente dello Iom Jesi Vallesina, che Sergio Cascia aveva contribuito a fondare, non ha saputo trattenere le lacrime ricordando i primi incontri con lui che «mi ha insegnato a essere attenta a quei pazienti speciali, a entrare in punta di piedi in quelle case. Abbiamo curato grazie al suo impegno 7.500 pazienti».

Una dedizione grande, verso tutti «basti pensare – ha sottlineato Fabio Badiali – che ben 15 associazioni di volontariato – Croce Rossa, Protezione Civile, Aido, Avis, Iom – lo ricordano. E sono tutti qui».

La salma è stata quindi accompagnata in corteo al cimitero locale.

Pino Nardella

©RIPRODUZIONE RISERVATA

 

 

 

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