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Monte San Vito Liberazione: mostra documentario su Magda Minciotti

“Considerate che avevo quindici anni” racconta la sua partecipazione alla Resistenza e la deportazione per lavoro coatto in Germania

Monte San Vito, 25 aprile 2022 –  Il 25 aprile, Festa della Liberazione d’Italia, è da 77 anni una delle ricorrenze civili più care al popolo italiano dato che ha significato la fine dell’occupazione nazista e quindi di lì a poco anche della seconda guerra mondiale.

In nome della Liberazione molto persone si sono battute e sono morte, e negli anni è sempre stato importante ricordarne la memoria. 

Il Comune di Monte San Vito, da sempre attento nel commemorare queste ricorrenze anche tramite iniziative a tema, ha deciso – nell’ambito delle celebrazioni odierne – di aprire al pubblico una mostra sulla figura di Magda Minciotti dal titolo emblematico di Considerate che avevo quindici anni.

La mostra, allestita da oggi sino al 6 maggio, presso il Centro turistico “Carlo Urbani”, organizzata dall’Anpi a cura di Anna Paola Moretti con il patrocinio del Comune di Monte San Vito, è incentrata sulla figura di Magda Minciotti, una ragazza di 15 anni, iscritta al Ginnasio del Regio Liceo Classico “Vittorio Emanuele ll di Jesi, che partecipò attivamente alla Resistenza

La storia di Magda Minciotti

Magda Minciotti collaborò con i partigiani espletando servizi di collegamento e recapito messaggi, nell’azione del 22 giugno 1944 nei pressi di Monte San Vito, prestò aiuto al partigiano Nello Congiu, il quale poi morirà per la gravità delle ferite

Magda fu arrestata per rappresaglia l’8 luglio 1944 quando i nazisti, nell’irruzione nella sua casa di sfollata a Monte San Vito, nella frazione di Sant’Antonio, non riuscirono ad arrestare il fratello Giacomo, comandante di un GapMagda fu deportata in Germania per lavoro coatto nel lager e nelle fabbriche Siemens a Norimberga e Bayreuth.  Soffrì sfruttamento, fame, freddo, umiliazioni, bombardamenti, inoltre perse il fratello Giorgio, deportato con lei che mori di stenti.  Ritornò gravemente ammalata di tubercolosi, schiacciata dal dolore, dalla depressione e dai sensi di colpa per cui non riuscì più a frequentare la scuola.

Magda dal momento del suo arresto iniziò a scrivere un diario clandestino su un blocchetto di ricevute trovato casualmente e riuscì a conservarlo fino al suo ritorno a Chiaravalle, avvenuto il 30 luglio 1945 quando ricopiò su un quaderno il diario, che iniziava a deteriorarsi. Rifiutò sempre le proposte di pubblicazione del suo diario. Lo custodì con cura fino a giorno della sua morte avvenuta nel 1990, consegnandolo solo poco prima al figlio maggiore.

Il diario, tornato alla luce a distanza di oltre settant’anni, è un documento straordinario, che ci porta a conoscenza della deportazione per lavoro coatto praticata dai nazisti in tutta Europa.

Orari mostra: mercoledì 27 e giovedì 28 aprile dalle 16 alle 19. Dal 2 al 6 maggio dalle 17 alle 19.

Info e richieste di aperture straordinarie 071 748 93 01.

(v.t.)

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