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Cronaca

MONTE SAN VITO AVEVA RICEVUTO MINACCE, TAGLIANO LE GOMME DELL’AUTO DEL CAPO PROTEZIONE CIVILE E DEL GENERO. IL SINDACO: “EPISODIO GRAVISSIMO E NON ISOLATO”

Giovanni Bolli, responsabile gruppo volontariato Protezione Civile di Monte San Vito

Giovanni Bolli, responsabile gruppo volontariato Protezione Civile di Monte San Vito

MONTE SAN VITO, 16 ottobre 2016 – Un episodio grave che colpisce una persona che si spende con grande generosità per tutta la comunità di Monte San Vito. Ieri mattina (15 ottobre),  Giovanni Bolli, il solerte responsabile locale del gruppo dei volontari della Protezione Civile, ha avuto una bruttissima sorpresa.

Ignoti farabutti avevano tagliato le gomme della sua auto e quelle del genero, entrambe parcheggiate all’esterno delle abitazioni lungo la strada di ingresso a Monte San Vito. Bolli doveva recarsi a Jesi per un incontro con altre associazioni di volontariato quando si è reso conto del grave danno subito dalla sua auto e da quella del genero. Il gesto teppistico fa seguito al ricevimento da parte del responsabile della Protezione Civile monsanvitese di una lettera anonima piena di insulti e minacce. Ecco perché è subito cresciuta la preoccupazione. Bolli si è recato dai carabinieri per sporgere denuncia contro ignoti mentre gli sono immediatamente giunti attestati di solidarietà e stima di cittadini e politici.

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Il sindaco Sabrina Sartini

“Siamo di fronte ad un episodio gravissimo – ha detto il sindaco Sabrina Sartini – anche perché purtroppo non è isolato. Giovanni Bolli ha tutta la solidarietà mia e dell’amministrazione comunale e non ci piegheremo di fronte ad atti intimidatori. Bolli si è sempre messo a disposizione della comunità con grande generosità e dedizione: anche nel giorno del terremoto è stato il primo a preoccuparsi della situazione dei cittadini. Sono episodi di una gravità inaudita che colpiscono una delle persone più attente ai problemi dei cittadini. Spero vivamente che le indagini già attivate dai carabinieri portino presto all’individuazione dei colpevoli del reato”.

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