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Cronaca

Montemarciano Fiori sul luogo della tragedia

Sul lungomare di Marina dove i due fidanzati Alberto e Stefania in bici sono stati travolti e uccisi da un’auto, oggi funerali separati

Montemarciano, 20 giugno 2022 – I giorni del dolore, dell’incredulità, della disperazione.

Sul lungomare di Marina di Montemarciano è stata, quella di ieri, una domenica estiva come tante: non c’era l’afa di altre giornate, il sole era caldo e accogliente, il mare di un azzurro cristallino.

C’era gente sulla spiaggia e allo Chalet, i clienti apprezzano il variegato menù di pesce. Lungo il litorale la fila di auto e camper parcheggiati era lunga.

Eppure la staccionata che delimita la zona riservata ai camper, a un certo punto, è interrotta dal vuoto e da un nastro messo a protezione.

Si scorge una rosa rossa annodata alla balaustra e un mazzo di fiori bianchi adagiato a terra: è quello il punto dove Alberto Catani e Stefania Viterbo sono stati travolti dalla Panda condotta da una 38enne di Marina alle 23.30 di giovedì sera scorso, 16 giugno.

Erano in bicicletta, avevano appena finito di cenare allo Chalet e stavano tornando a casa.

Alberto aveva atteso Stefania che aveva terminato alle 20.15 la sua giornata di lavoro al bar Ida a Rocca Mare, a qualche chilometro di distanza da via Grazia Deledda a Marina di Montemarciano, dove i due giovani abitavano insieme da un anno, da quando Stefania Viterbo, 39 anni di Triggiano in provincia di Bari, aveva deciso di lasciare la Puglia per raggiungere il suo uomo, Alberto Catani, 42 anni, rappresentante di alimentari, un passato da buon calciatore e allenatore.

Stefania amava il mare e infatti raggiungeva in bicicletta e in considerevole anticipo in queste giornate calde d’estate il suo posto di lavoro alla Rocca, dove da una ventina di giorni faceva la barista: spesso si perdeva a guardare l’azzurro sull’orizzonte, felice di aver trovato l’amore e un futuro solido.

Alberto e Stefania erano sereni e felici, la loro storia era finalmente sbocciata in un sentimento forte e duraturo.

«Per noi Alberto era come un fratello – dicono Gianluca e Saria Viterbo, i fratelli di Stefania – e lo avevamo accolto con entusiasmo e gioia. Erano felici e tutti in famiglia vedevano crescere il loro amore senza difficoltà e ostacoli».

Anche i familiari di Alberto Catani erano soddisfatti dell’unione dei due giovani.

«Abitavamo praticamente tutti insieme – dice Andrea Catani, fratello maggiore di Alberto –, ognuno nel proprio appartamento con Antonio ed Eulalia, i nostri genitori sempre vicini. Era bello condividere momenti di serenità: un pranzo, una cena, il caffè. Erano due persone speciali, meravigliose e avevano trovato il segreto della felicità: vivere senza rancori, con serenità e amando le piccole cose di tutti i giorni, senza voli pindarici né desideri irrealizzabili».

Le famiglie di Stefania e Alberto hanno un altro dolore che alimenta lacrime e disperazione.

«La donna che ha causato l’incidente non ci ha neppure cercato per starci vicino in questo momento o per dimostrarci affetto e comprensione – dicono sia i familiari di Catani che quelli di Stefania Viterbo – e pensavamo che almeno il suo avvocato o i suoi parenti fossero maggiormente sensibili alla tragedia che ci ha colpito».

Per Alberto e Stefania due cerimonie funebri distinte anche perché i familiari della 39enne desiderano che sia traslata nel cimitero di Triggiano, dove questa mattina alle 10 presso la parrocchia San Giuseppe Moscati c’è stato il rito funebre.

Il funerale di Alberto Catani, invece, si celebra oggi alle 17.30 a Marina di Montemarciano nella chiesa di Santa Maria della Neve e San Rocco.

Gianluca Fenucci

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