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Cronaca

ROSORA Focolaio alla Casa di riposo, salgono le vittime del Covid

Tra i decessi in Vallesina alcuni ospiti di Villa Celeste, Pasquale Liguori: «Sono giunti al pronto soccorso in gravi condizioni, che sta succedendo?»

ROSORA, 27 ottobre 2021 – La situazione epidemiologica sembrava essere sotto controllo e così la Vallesina si stava preparando a un quasi ritorno alla normalità, fin quando l’incubo è ritornato: è scoppiato un focolaio nella casa di riposo di Rosora, Villa Celeste, proprio una delle strutture rimaste Covid free nelle ondate precedenti.

L’impennata di contagi si sarebbe sviluppata a seguito dell’ingresso di un nuovo ospite: inizialmente risultato negativo al tampone rapido di protocollo, poi dopo alcuni giorni dalla comparsa della febbre, positivo a quello molecolare.

I contagi

Attualmente nella struttura si contano 44 persone, tra cui 37 ospiti positivi su un totale di 70, mentre nessuno del personale sanitario è scampato al contagio.

Tra gli anziani positivi al test Covid-19, sette di coloro che sono nella struttura sono stati sottoposti a ossigenoterapia, dieci sono stati ricoverati e quattro si trovano nella struttura di Campofilone, con febbre e polmoniti. Il più grave, si trovava in terapia semintensiva con il casco Cpap per l’ossigeno.

Tutti gli anziani e gli operatori sanitari che si sono ammalati avevano completato il ciclo vaccinale con la seconda dose.

«Abbiamo disposto un organico di sostituzione di 13 operatori – spiega la cooperativa Vivicare di Jesi, che si occupa della gestione di alcuni servizi dell’alloggio per anziani – l’assistenza è sempre stata garantita».

In data odierna, nel comune di Rosora si contano 51 casi di quarantena o isolamento, di cui 41 positivi.

Il Tribunale dei Diritti del malato

«Situazione preoccupante: gli ospiti della casa di riposo sono stati portati in pronto soccorso a Jesi in condizioni gravi», sottolinea il coordinatore del Tribunale dei diritti del malato, Pasquale Liguori.

Pasquale Liguori, coordinatore del Tribunale del Malato

Un’anziana signora sarebbe addirittura arrivata in pronto soccorso con bronchite interstiziale e diabete a 700. Liguori racconta che «la figlia di un ospite si è rivolta al Tribunale dei diritti del malato per sporgere denuncia, ma ha deciso poi di concentrare il suo tempo vicino alla madre, prima di passare a un’azione legale».

«Purtroppo quattro di loro hanno aspettato più di 48 ore in pronto soccorso di Jesi, prima di essere trasportati in altre strutture. La verità è che il pronto soccorso è ai minimi storici, contiamo 6 medici in meno, ma nessuno fa e dice niente: il blackout è vicino», conclude Liguori.

I decessi

Secondo quanto risulta dal bollettino quotidiano della Regione Marche di ieri, riguardo ai decessi e le ospedalizzazioni covid, è salito a 8 il numero dei morti in Vallesina e in parte erano ospiti della casa di riposo.

A perdere la battaglia contro il Coronavirus sono stati una donna di 86 anni di Rosora con patologie pregresse, morta lo scorso giovedì 21 e un uomo di 85 anni di Castelplanio, il cui decesso risale a sabato 23.

Altre donne sono morte a causa dell’infezione da Coronavirus: una 78enne di Maiolati Spontini e una 87enne di Campofilone, decedute nella residenza Valdaso, e una 81enne di Rosora morta a Jesi. Sono venuti a mancare nelle ultime ore, una signora di 93 anni di Ancona, morta a Jesi e un uomo di 81 anni di Serra de Conti, deceduto a Torrette.

Il Covid miete ancora vittime e fare i conti con il virus sono ancora loro, gli anziani: un’incubo che sembra non finire mai.

É morto Ranieri Foroni, lo storico professore di ginnastica di Castelplanio: era ospite della Casa di riposo di Rosora

«Oggi è morto mio zio Ranieri Foroni, per noi Neri. Aveva fatto tutte e due le dosi del vaccino: un professore di educazione fisica sano come un pesce [..] Morto da solo, senza il conforto dei figli e dei parenti, ditemi ora se anche questa è vita ed umanità», ha scritto in quel trista sabato, la nipote Federica Cecchi.

Ranieri Foroni, morto all’ospedale Carlo Urbani di Jesi, il 23 scorso, lascia un grande vuoto nella comunità di Castelplanio, dove ha insegnato educazione fisica negli anni 60 a centinaia di studenti.

«Sei stato il professore che tutti gli alunni avrebbero voluto. Ti ricorderemo sempre». «Amato e stimato da tutti quelli che hanno avuto l’onore di far parte del percorso della sua vita». «Negli ultimi anni ci siamo incontrati spesso, aveva smesso di insegnare Educazione Fisica, ma insegnava dignità dell’uomo, anche senza saperlo o volerlo, e lo ha fatto fino alla fine. Buon viaggio prof.». «Se n’è andato un uomo, un padre, uno zio [..], un esempio di amore per la famiglia e per il lavoro. Una persona sempre pronta a sorridere e ad avere una parola gentile per chiunque».

Sono solo alcune delle decine e decine di messaggi di cordoglio che gli ex alunni e tutti i quanti lo avevano conosciuto, hanno lasciato nei social. Un uomo amato e rispettato in tutto il paese, paese che lo scorso 25 ottobre ha stretto al caro amico un ultimo abbraccio nella chiesa San Sebastiano Martire di Castelplanio, dove si è svolta la celebrazione funebre.

Nicoletta Paciarotti

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