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Cronaca

ROSORA GIORGIA MELONI POLEMICA: «NO IL CAVALIERATO AD ASMAE DACHAN»

Alla vigilia della cerimonia di consegna alla Prefettura di Ancona la leader di Fratelli d’Italia: «Vicina agli integralisti islamici». La giornalista italo-siriana: «Onorata e commossa per il riconoscimento»

 

ROSORA, 1 giugno 2019 – Il riconoscimento per la giornalista italo-siriana Asmae Dachan di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica ha subito trovato l’opposizione di Giorgia Meloni.

La leader di Fratelli d’Italia, chiede formalmente al Presidente della Repubblica di sospendere il conferimento alla giornalista (leggi l’articolo). A darne notizia è proprio la Meloni sul suo sito: «Lascia increduli la notizia che la Prefettura di Ancona consegnerà il 2 giugno prossimo l’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine al Merito che il Presidente della Repubblica ha conferito con decreto del 27 dicembre 2018 alla giornalista italo-siriana Asmae Dachan, vicina agli integralisti islamici».

Giorgia Meloni

In molti, alla notizia del conferimento, avevano esternato alla giornalista residente a Rosora la propria soddisfazione e il proprio affetto. Secondo Giorgia Meloni, invece, questo gesto «sarebbe un clamoroso atto di sottomissione all’Islam radicale. Asmae Dachan è figlia di Nour Dachan, Imam di Genova, nonché già leader dei Fratelli Musulmani, coloro i quali volevano trasformare la Siria in una nazione islamica salafita e che alimentano l’integralismo islamico nel mondo. Asmae Dachan stessa non ha mai negato i suoi legami con Haisam Sakhanh e Ammar Bacha, due militanti jihadisti noti alle cronache mondiali perché ripresi in un filmato in cui sono impegnati a uccidere a colpi di kalashnikov alla nuca un gruppo di militari siriani. Ancora, la signora Dachan è stata ripresa mentre partecipava ad una manifestazione a Milano al fianco di Haisam Sakhanh, oggi detenuto in Svezia con una condanna all’ergastolo. In ultimo, Asmae Dachan è nota anche per le sue posizioni sul hijiab definito “carezza protettiva”: il conferimento dell’onorificenza sarebbe non solo un grave errore, ma anche un clamoroso sfregio alle donne e alle conseguite libertà delle donne. Questi meriti valgono per il Cavalierato in un Califfato Jihadista, non nella Repubblica Italiana».

Asmae Dachan

Asmae Dachan nei giorni scorsi, quando aveva ricevuto la notizia del conferimento, aveva scritto: «Sono profondamente onorata e commossa. Desidero esprimere la mia sincera gratitudine a chi ha creduto in me e ha proposto il mio nome e anche a tutti coloro che in questi anni mi hanno insegnato qualcosa, mi hanno regalato un sorriso, mi hanno affidato il racconto della propria vita e hanno condiviso con me esperienze di incontro e crescita. Grazie di cuore».

La proposta partita dall’Ordine dei Giornalisti faceva riferimento sia all’attività professionale della Dachan e ai numerosi riconoscimenti ottenuti per i suoi coraggiosi reportage dai teatri di guerra in Siria, dai campi profughi e da città teatro di gravi episodi di terrorismo, sia al suo costante impegno per la pace, l’integrazione tra i popoli e il dialogo tra religioni contro il fanatismo fondamentalista e ogni manifestazione di intolleranza e razzismo.

Eleonora Dottori

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