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San Paolo di Jesi L’arte del viaggio imprevedibile con Maurizio Serafini

Stasera appuntamento col teatro all’aperto e il libro “Per fortuna ci siamo persi”, l’autore insieme a Luciano Monceri ha ideato e cura il Montelago Celtic Festival e il Cammino Francescano della Marca

San Paolo di Jesi – L’arte del viaggio imprevedibile nel libro “Per fortuna ci siamo persi” di Maurizio Serafini, stasera alle 21.15 per l’appuntamento con Teatro all’aperto.

Venti storie surreali e verissime di un giramondo che esce spesso dalla strada segnata, alla ricerca di un rapporto primario con la natura e con il proprio istinto in luoghi sconosciuti e lontani dalle rotte turistiche. Un inno allo spirito libero e un po’ folle del viaggiatore con avventure tragicomiche e oniriche che, con un pizzico di azzardo e di poesia, raccontano al lettore incredibili esperienze e di quanto possa essere prezioso perdersi.

Sono racconti tragici, tragicomici e onirici, volutamente sospesi nel tempo, senza il rispetto di una cronologia. Comun denominatore è la spasmodica ricerca di spazi e luoghi sconosciuti anche alle mappelontani dalle rotte turistiche e dal déjà-vu, verso esperienze uniche e irripetibili che meritano di essere narrate.

In ascolto, profondamente in ascolto, di quei segni e di quelle voci che ti chiamano, di quel genius loci che affonda più nel mistero delle cose piuttosto che nella ragionevole attività del cervello strutturato.

Scrive l’autore: “In un mondo in cui ormai essere esploratori è molto difficile, mi sono così concesso un modo tutto personale di farlo: viaggiare in attesa di perdersi”.

Altro elemento portante del libro è il bisogno di allontanarsi da alcuni elementi considerati imprescindibili dalla contemporaneità, come la tecnologia. La via che l’autore propone è quella di tornare ad una tecnologia antica, più empirica e meno legata alle macchine e soprattutto a un rapporto primario con la natura, specie quella più incontaminata. Ecco allora il desiderio di recuperare delle abilità legate all’ascolto, alla percezione e all’adattamento all’ambiente.

“Senza la tecnologia che dà continue risposte alla nostra sete di conoscenza – racconta l’autore – riemergono le sopite capacità ferine dell’uomo e riusciamo, finalmente, a riparlare di vera esplorazione. Le grandi esplorazioni erano viaggi nell’ignoto, dove la tecnologia sopperiva in minima parte ai bisogni di sopravvivenza e soprattutto era una tecnologia sperimentale e fallace. Alcune letture come Il ritorno ai boschi di Henry Thoreau, o il reportage di Jon Krakauer sulla triste vicenda di Chris McCandless di Into the wild o il romanzo Orizzonte Perduto di James Hilton mi raccontavano di una ricerca di luoghi incontaminati, lontani dalla civiltà moderna corruttrice”.

Maurizio Serafini

Laureato in Lettere e Filosofia – corso Dams università di Bologna – nel 1986 con una tesi di laurea in Etnomusicologia sulle cornamuse del mondo e dal 2014 è guida escursionistica e ambientale. Appassionato di viaggi e cammini, si è specializzato nella produzione multimediale e nell’organizzazione di eventi di taglio etnografico e antropologico aventi come obiettivo la valorizzazione del patrimonio culturale e turistico delle regioni montane. Cantautore e musicista, porta la musica in cammino e il cammino nella musica. Insieme a Luciano Monceri ha ideato e cura il Montelago Celtic Festival e il Cammino Francescano della Marca.

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