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SASSOFERRATO “De insigniis et armis”, dalla sapienza civile all’umanesimo giuridico

Oggi e domani il seminario internazionale organizzato dall’Istituto internazionale di Studi Piceni “Bartolo da Sassoferrato”

SASSOFERRATO, 29 ottobre 2021 –  Dopo la pausa, imposta dalla pandemia, riprendono a Sassoferrato le iniziative culturali dell’Istituto internazionale di Studi Piceni “Bartolo da Sassoferrato”.

Oggi e domani l’importante Seminario internazionale, Il “De insigniis et armis di Bartolo da Sassoferrato: dalla sapienza civile all’umanesimo giuridico”.

Il Seminario, curato da Galliano Crinella, presidente dell’Istituto bartoliano, è dedicato all’autorevolissimo magistrato sentinate Dario Razzi, già membro del Comitato scientifico, scomparso a Perugia, dove lavorava alla Corte d’Appello, nell’ottobre 2020.

Promosso ed organizzato dal locale Istituto bartoliano, con il patrocinio dell’Università di Urbino Carlo Bo e della Regione Marche e con il sostegno del Comune di Sassoferrato e della Fondazione Carifac.

Vi partecipano, a diverso titolo, i maggiori studiosi e accademici italiani ed europei del nostro grande giurista (Diego Quaglioni – Trento, Dario Mantovani – Ecole de France Parigi, Susanne Lepsius – Monaco di Baviera, Italo Birocchi – Roma “La Sapienza”, Ferdinando Mazzarella – Palermo, Maria Allessandra Panzanelli Fratoni – Torino, Franco Mariani – Fabriano, Ferdinando Treggiari – Perugia).

Come è noto, Bartolo, il maggiore giurista europeo del sec. XIV, nacque nel 1313/14 da famiglia di agricoltori, in una casa di campagna a Rave di Venatura presso Sassoferrato. La sua grandezza lo fece collocare accanto a Dante e a Giotto. La gloria lo raggiunse già in vita, come è testimoniato dall’incontro, nel 1355, con l’imperatore Carlo IV, che lo fece suo consigliere, gli concesse uno stemma e gli conferì diversi privilegi. In Italia vennero create Cattedre universitarie di Lectura Textus, Glossae et Bartoli a Padova, Torino, Bologna, Perugia, Napoli, Macerata. In Spagna e Portogallo l’opinio Bartoli ebbe durevole fortuna e fu sancita per decreto reale, fino a raggiungere il Brasile all’inizio del XVII sec.

Nel Trattato di cui si parlerà nel Seminario, l’insigne giurista affronta i problemi dell’araldica del Trecento, occupandosi degli aspetti legali e tecnici degli stemmi e dei marchi, con una meditazione acuta che orienterà teoricamente la materia in maniera durevole. Possiamo dire che grazie a Bartolo, l’araldica come scienza ha compreso meglio sé stessa e si è elevata. La parola araldica entrerà nella lingua italiana alla fine del XVII sec. Nel suo secolo l’araldica è presente in tutti i settori della vita pubblica e privata. Riferimenti araldici permeano anche alcune delle più importanti espressioni della pittura e della scultura, sia nelle grandi città che nei piccoli centri.

Quello bartoliano è da considerarsi il primo vero e proprio trattato di araldica europea, considerata nei suoi aspetti legali, estetici e tecnici.

Appuntamento oggi a partire dalle ore 16 in sala consiliare (Piazzale Matteotti) e domani a partire dalle ore 9:30. Partecipazione al seminario con green pass e mascherina.

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