Segui QdM Notizie

Cronaca

VALLESINA Fabriano e San Paolo di Jesi vogliono l’impianto da spazzamento stradale

Rifiuti stradali

Ufficializzata la disponibilità che di fatto riapre la partita sul sito, intanto Maiolati gioca la carta dell’area Cornacchia

MAIOLATI, 11 febbraio 2020 – Si è riunita in data 7 febbraio la commissione ambiente e territorio del comune di Maiolati. Eletto il nuovo presidente Italo Luconi al posto del dimissionario Giordano Spugni. Voti favorevoli dalla maggioranza e astensioni per Irene Bini e Leonardo Guerro in rappresentanza delle opposizioni.

Problema occupazionale e di bilancio

L’occasione è stata anche utile per tornare sull’argomento riguardante l’impianto per il trattamento dei rifiuti derivanti da spazzamento stradale che si vorrebbe far sorgere nell’area Cornacchia. Il sindaco Tiziano Consoli ha spiegato come tale ipotesi servirebbe a risolvere il problema occupazionale per i lavoratori Sogenus oggi impegnati in discarica, e a far entrare introiti all’interno della casse comunali.

Lo stesso Sindaco ha ribadito le difficoltà economiche attuali in cui gli uffici sono costretti a muoversi, con variazioni tecniche al bilancio per poter provvedere al pagamento delle spese correnti, come le bollette idriche (luglio 2019), ma le relazioni Ata non aiutano ancora ad aver un quadro nitido sui possibili utili, al netto dei costi di gestione, che pure appaiono piuttosto sostanziosi.

Partita aperta

Novità invece sulle candidature in campo ad ospitare l’impianto. Se Tiziano Consoli ed Italo Luconi hanno affermato, in risposta alle sollecitazioni di Irene Bini, che la candidatura di Maiolati ad ospitare l’impianto è stata un atto dovuto a seguito delle audizioni nelle precedenti commissioni, anche altri Comuni hanno preso carta e penna per comunicare la propria disponibilità.

Precisamente Fabriano e San Paolo di Jesi. Mentre sulla candidatura di Ancona, paventata del sindaco di Castelbellino Andrea Cesaroni, si è ancora fermi ad un accenno senza ufficialità dell’assessore all’ambiente. La “partita” dunque, appare ancora aperta.

Marco Pigliapoco

©RIPRODUZIONE RISERVATA

News