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Cronaca

VALLESINA IL VERDICCHIO RESTA IL VINO PER ECCELLENZA, CRESCONO QUALITÀ E VALORE

VALLESINA, 20 marzo 2017 – La ricerca della qualità nella produzione vinicola ha portato le Marche al primo posto; la certificazione di questo successo è ben visibile nella rivista “Civiltà del bere” che nell’ultima edizione della guida “Il top delle guide vini 2017” ha pubblicato la sintesi di quanto contenuto nelle principali 8 guide enologiche. Sono 107 i vini prodotti nelle marche che hanno ricevuto almeno un riconoscimento  di eccellenza; 31 prodotti in più rispetto all’anno precedente. Sono dunque tante le  eccellenze nelle Marche; tantissime se si considera che Verdicchio, Rosso Piceno, Rosso Conero, Pecorino ed altri 16  vini col marchio Doc rappresentano appena il 2% della produzione enologica nazionale. Pochi, ma buoni, verrebbe da dire e aggiungiamo campioni di premi e riconoscimenti sia a livello nazionale, così come in campo internazionale. Il Verdicchio, è risaputo, è il prodotto marchigiano più premiato, con 14 vini (il 50% del totale) che hanno conquistato punteggi di eccellenza in almeno 2 pubblicazioni. “Per il direttore dell’Istituto marchigiano tutela Vini (IMT), Alberto Mazzoni, la sfida che oggi dobbiamo saper vincere è quella del prezzo medio, perché il Verdicchio e altri prodotti marchigiani – leggiamo in una nota – sono cresciuti negli ultimi anni più in qualità che in valore. Per questo, grazie anche ai fondi Psr e Ocm Promozione della Regione Marche, dobbiamo far percepire ancora di più l’equazione tra qualità e brand Marche a buyer  e consumatori del nostro prodotto enologico”.

Alberto Mazzoni, direttore Imt

“Parlano marchigiano anche i Best in Class, avvero i vini che per ‘Civiltà del bere’ hanno ottenuto il maggior numero di valutazioni di eccellenza nelle rispettive categorie (rosso, bianco, bollicine, dolci). Qui – comunica l’ufficio stampa dell’IMT – il San Paolo, Castelli di Jesi Verdicchio Classico Riserva Docg 2012 di Pievalta – Barone Pizzini è risultato il miglior Bianco italiano assieme ad altri tre vini top: la Ribolla di Josko Gravner, il Cervaro di Sala di Antinori e l’altoatesino Nussbaumer (cantina Tramin). Nella classifica legata ai Maestri, che premia le case vinicole che negli ultimi tre anni hanno ricevuto giudizi di eccellenza da alemno tre guide su otto, figurano infine: Bucci, Gioacchino Garofoli, Fattoria La Monacesca, il Pollenza, Santa Barbara, Umani Ronchi, Velenosi e Oasi degli Angeli, che con il suo Kumi, Marche Rosso Igt 2014 è il primo vino marchigiano in classifica con 6 giudizi di eccellenza su 8”.

Di fronte a questo quadro pieno di qualità danno di che pensare quei locali marchigiani, in particolare ristoranti, che a tavola servono prevalentemente vini prodotti in altri territori, forse anche meno vocati alla produzione di qualità.

(s. b.)

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