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Cronaca

VERTENZA ELICA «Modifiche al piano? Ancora centinaia di esuberi e manca il lavoro»

La Fiom prende posizione a pochi giorni dal nuovo incontro al Mise per dipanare la matassa della vertenza Elica

FABRIANO, 19 luglio 2021 – La vertenza Elica resta ancora al centro delle tensioni locali, con la Fiom che continua a far pressione ricordando i pochi risultati ottenuti con l’incontro dello scorso 13 luglio (leggi l’articolo).

Il responsabile sindale per il territorio fabrianese Pierpaolo Pullini

«Il tavolo tecnico della scorsa settimana, non ci restituisce un reale cambio di strategia da parte di Elica – spiega Pierpaolo Pullini, della Segreteria della Fiom Cgil di Ancona e responsabile per il territorio fabrianese – e agli annunci non sono seguiti i fatti; una parte residuale di lavoro viene lasciata sul territorio una parte minima di lavoro verrebbe riportato dalla Polonia. Così non va».

Secondo quanto riferito dalla Fiom infatti 2 tipologie di cappe resterebbero sul territorio mentre 16 modelli rimangono oggetto di delocalizzazione.

«In sintesi – prosegue Pullini – il rapporto tra lavoro che resta e lavoro che se ne va risulta di 1 a 10: possiamo dire che dal piano del 31 di marzo davvero è cambiato troppo poco. Abbiamo proposto all’azienda il nostro piano alternativo, dove il fabrianese diventerebbe veramente il polo di produzione dell’alto di gamma con i suoi due stabilimenti, dove la progettualità necessaria per sostenerlo avrebbe ricadute di sviluppo industriale e professionale su tutto il territorio; una discussione che va incentrata sul prodotto, con una visione nuova e diversa, e non esclusivamente sulla gestione del numero di esuberi, che sono solo una conseguenza delle scelte del management, datata e di natura esclusivamente finanziaria».

«Riportare la produzione delle cappe di alta fascia in Italia e riorganizzare, partendo dagli investimenti e dalla formazione necessaria, gli stabilimenti italiani, riqualificando l’indotto, prevedendo tutto lo sviluppo e la costruzione dei prodotti futuri sul territorio: questa è la strada che le lavoratrici ed i lavoratori con la loro grande lotta hanno indicato e che deve essere accolta – conclude Pierpaolo Pullini –  rivendicata e sostenuta dalle Istituzioni con tutti gli strumenti possibili. In seguito alle modifiche insufficienti proposte da Elica è ricominciata la mobilitazione e tutti i giorni si sciopera nelle fabbriche, in previsione del nuovo incontro al MISE previsto per il 21 di luglio, in seguito al quale ci si auspica che si apra davvero la discussione per il futuro di Elica in Italia, futuro per il quale siamo pronti a confrontarci, a proporre e se servirà, anche a lottare».

(Redazione)

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