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Cronaca

CUPRA MONTANA SISMA, SI TORNA A SCUOLA LA PROSSIMA SETTIMANA: L’ANGOSCIA DEI GENITORI

CUPRA MONTANA, 8 novembre 2016 – La riunione tenutasi ieri sera verso le 21.30 presso la “Casa delle Associazioni” in via Fossatelli è servita al sindaco Luigi Cerioni per mettere al corrente genitori e cittadini delle soluzioni trovate per la sistemazione delle 10 classi di scolari e studenti delle elementari e delle medie.

cupraassembleascuole1Una assemblea pubblica partecipata, servita per la maggior parte ad  approfondire i dubbi che incombono sulla riapertura delle scuole e della messa in sicurezza dei percorsi che alunni e studenti dovranno fare per recarsi a scuola.

Il Sindaco ha esposto quanto segue: “I tecnici della Protezione Civile hanno dichiarato l’agibilità della scuola media Luigi Bartolini, al piano terra, mentre rimarrà chiusa per circa un mese la Primaria Giorgio Umani, interessata da modesti interventi su due divisori proprio in quelle aule adiacenti all’uscita di sicurezza.  Sei classi troveranno dunque posto al piano terra dell’edifico scolastico di via Nazario Sauro mentre quattro delle elementari saranno accolte nella Casa delle Associazioni”.

Una volta proposti i luoghi di collocazione di scolari e studenti, i presenti hanno tirato un sospiro di sollievo per non aver udito proposte relative all’utilizzo della Casa della Dottrina Cristiana, anche se da più parti si è evidenziato che la struttura, a differenza di altre, non riportato lesioni di alcun tipo.

Ciò non è bastato comunque per rassicurare i genitori che hanno continuato a puntare il dito sul fatto che gli studenti dovranno passare, per forza di cose, lungo la parte finale di via Nazario Sauro, che corre tra la chiesa di San Lorenzo e il Monastero di Santa Caterina.

cupraassembleascuoleIn questa direzione non sono mancati momenti di concitazione e più per il desiderio dei presenti di dire la propria opinione; alcuni genitori hanno sottolineato con decisione che: “Questa storia deve finire, la scuola da lì va tolta, non possiamo mandare a lezione i ragazzini in locali senza vie di fuga, ma neppure convivere con il pensiero che li possano rimanere intrappolati. I ponteggi potrebbero servire ad eliminare rischi ma bisogna farli e per tutto il tragitto”.  E ancora “molti di noi hanno pensato di spostare i propri figli in plessi scolastici più sicuri fuori Cupra Montana”

Ciò sarebbe una vera tragedia per la comunità cuprense, per quella scolastica, per i legami diretti, le amicizie, la conoscenza di ognuno e di tutti; sarebbe uno smacco per i nostri amministratori.

Quando il Sindaco ha potuto ultimare l’intervento ha detto: “Speriamo di finire i lavori di messa in sicurezza per giovedì prossimo altrimenti slitteranno a lunedì 14 novembre quando riprenderà l’attività scolastica. Gli immobili sono stati oggetto di diversi interventi migliorativi nel corso degli anni ed hanno risposto bene alle sollecitazioni di questo sisma, che ha però evidenziato anche la necessità di un polo scolastico moderno magari proprio a valle del palazzetto e su tale possibilità ragioneremo da qui in avanti”.

Dopo il primo cittadino ha preso la parola don Giovanni Rossi (parroco di San Lorenzo) che ha elencato gli interventi fatti e da fare, rispondendo anche ai dubbi espressi da alcuni genitori: “La chiesa di San Lorenzo ha lesioni superficiali non strutturali. Abbiamo eseguito ulteriori verifiche al campanile poi ci sono stati gli interventi necessari per togliere le grosse pietre dal tetto servite per fermare i coppi. Entro domani questi lavori termineranno e mercoledì la gru si sposterà a San Leonardo. I Vigili del Fuoco hanno avuto molta pazienza quando si sono fermati oltre per mettere in sicurezza il basamento e la croce sulla facciata di San Leonardo, ma se sarà necessario toglieremo anche quella. Abbiamo chiesto un preventivo per una copertura di 20 metri per il vicolo San Leonardo ed a breve sapremo quanto dovremo spendere”.

Alla fine della vivace assemblea  pubblica, terminata ben oltre le ore 23.30, molti genitori hanno fatto “capannello” intorno al Sindaco per esternare ulteriori e comuni propositi sulla collocazione delle scuole, sulla temporanea sistemazione, sui rischi che possono correre i bambini in strutture senza vie di fuga e sulla possibilità o meno di costruirne secondo necessità:  tutte domande serbate per una risposta ravvicinata e personale, ma che non riescono sempre a scacciare timori e ossessioni dovuti al terremoto, specie quando di mezzo ci sono i nostri figli.

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