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CALCIO&BASKET LA RUBRICA “L’OPINIONE” DI EVASIO SANTONI

evasio.santonijesiJesi – E’ finita come ci si aspettava. Nell’ultima presenza casalinga di stagione davanti al pubblico amico, per la verità pochissimo, ma il calo di presenze al Carotti in questo campionato è stata una costante, la Jesina ha giocato bene e corso tanto lasciando intendere che se si fossero raggiunti i play off, obbiettivo raggiungibile considerata la qualità e la quantità della rosa a disposizione rispetto alle avversarie, avrebbe sicuramente detto la propria giocandosela sul campo la possibilità di poter aspirare a qualcosa di migliore. E’ finita una stagione iniziata malissimo ma che con il trascorrere delle giornate, e grazie ad alcuni rinforzi importanti senza alcuna uscita, cosa che invece era avvenuta sempre negli anni precedenti per dovere di budget, è stata riequilibrata e conclusa a testa alta. Merito della società, dei giocatori. Merito anche di Bugari? Non pensiamo che la mano dell’allenatore leoncello abbia caratterizzato l’annata. La salvezza è stata raggiunta dopo che, come dicevamo, la squadra è stata rinforzata con gli innesti di Arati, Ragaztu e Tavoni: tre giocatori assolutamente di categoria. I giovani sono stati utilizzati ma diversamente non si poteva considerata l’obbligatorietà del loro impiego. Qualsiasi allenatore sarebbe stato costretto a farli giocare e mai la Jesina in stagione ha mandato in campo, inizialmente, più under di quanti il regolamento lo consentisse. I rapporti del tecnico leoncello, con tutto ciò che circonda la squadra e la società, sono stati pessimi deteriorandosi giorno dopo giorno. La dimostrazione anche contro l’Avezzano. La curva ha esposto uno striscione che ha campeggiato per gli interi novanta minuti: “Bugari vattene” dopo che già nella giornata di sabato davanti lo stadio si leggeva “più rispetto per Strappini”. O i tifosi capiscono poco di calcio come detto a suo tempo da Bugari, o Bugari ci ha messo del suo, e tanto, per realizzare lo strappo a questo punto insanabile. Per il capitano è stata l’ultima gara in maglia leoncella dopo 10 stagioni a Jesi. I tifosi lo hanno inneggiato per tutta la partita con un coro eloquente e persistente: “Strappini allenatore”. Il capitano alla fine ha mandato il suo messaggio: “Fa piacere l’affetto della gente. Si è chiusa una bella storia e mi tengo dentro le tante persone che ho conosciuto. Cosa farò da grande? A smettere non ci penso, per la panchina c’è tempo. Adesso inizierò il corso allenatori e poi vedremo”. Ma a scatenare ancora la polemica sono state le dichiarazione del post partita di Bugari. Dopo aver elencato le note positive, secondo il suo punto di vista, e detto che il suo bicchiere è strapieno, con l’acqua fuori uscita, è entrato nel merito di qualche argomento per la felicità degli uomini marketing della società. Dopo aver parlato di budget ha sentenziato: “A Jesi siamo più vicino ai dilettanti che al professionismo per quello che intende fare la società”. Evidentemente per Bugari serve una svolta. Sicuramente anche per i tifosi e una buona parte dei dirigenti. Ma la svolta intesa dalle parti non porta allo stesso obiettivo e da oggi al 20 maggio, giorno dell’assemblea straordinaria della società, siamo certi che una svolta ci sarà! Non sappiamo se quella intesa da Bugari o quella che i tifosi auspicano, ma cambiamenti importanti si verificheranno! Per la crescita della Jesina come società e squadra. Anche perché in tanti sostengono che una eventuale riconferma di Bugari garantirebbe la costruzione di una squadra ambiziosa se non altro per coprirsi le spalle, la società ovviamente, per non ricominciare sin da agosto con la tiritera Bugari si Bugari no.  Per la Betulline, che ha vinto gara1 di play out salvezza, parlano i fatti: il successo è stato limpido e meritato. Adesso subito gara2 martedì 3 maggio. L’unica cosa da dire è: tutti al Palatriccoli!

 

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