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Cronaca

Jesi Terzo ballottaggio nella storia della città, numeri e protagonisti

Nel 2007 si affermò Fabiano Belcecchi a scapito di Augusto Melappioni, l’esordio delle liste civiche fu dirompente nel 2012 quando ribaltarono il risultato del primo turno

Jesi, 17 giugno 2022 – Quello di domenica 26 giugno sarà il terzo ballottaggio nella storia jesina da quando è stata introdotta l’elezione diretta del Sindaco.

Il ballottaggio del 2007

Il primo si svolse nel 2007, quando a sfidarsi per la poltrona di primo cittadino furono Fabiano Belcecchi, a caccia di riconferma, e Augusto Melappioni, dopo la rottura nel campo del centrosinistra e una campagna elettorale in cui volarono gli stracci.

Fabiano Belcecchi

Al primo turno si recarono al voto 23.926 elettori, pari al 71,4% e Fabiano Belcecchi, sostenuto da l’Ulivo, Comunisti Italiani, Verdi, Italia dei Valori e Rifondazione Comunista, ottenne il 43,1% con 9.854 voti, mentre Augusto Melappioni, appoggiato da Jesi è Jesi, Democrazia Cristiana, Repubblicani Europei, Sdi e Udeur si attestò al 29,1% con 6.664 voti. 

Augusto Melappioni

Tra i due dunque, la differenza reale di voti era di 3.190. Nota di colore: nelle liste a sostegno di Melappioni si potevano trovare sia il giovanissimo Matteo Marasca, come pure l’ex assessore ai lavori pubblici Massimo Fiordelmondo, padre di Lorenzo. Subito dopo il primo turno, Belcecchi ufficializzò l’apparentamento con i Socialisti di Vincenzo Sorana, con i suoi 604 voti ottenuti. Al ballottaggio i votanti furono 19.194 pari al 57,3% degli aventi diritto. La contrazione fu di 4.732 elettori.

Fabiano Belcecchi si affermò con il 53%, ricevendo 9.827 preferenze, appena 27 in meno rispetto a quindici giorni prima. Ad Augusto Melappioni non riuscì la rimonta e si fermò al 47%, pur arrivando a 8.724 voti, con un segno positivo di 2.060.

Il ballottaggio del 2012 

Nel 2012, invece, avvenne il clamoroso ribaltone che per la prima volta nella storia repubblicana di Jesi portò il centrosinistra fuori dal governo cittadino. Il duello finale fu tra Augusto Melappioni e Massimo Bacci. 

Massimo Bacci
Massimo Bacci

Al primo turno si recarono al voto 21.076 jesini, pari al 64,1%Melappioni, dopo aver vinto le primarie, schierò il centrosinistra al completo, con la sola defezione di Rifondazione Comunista che corse in solitaria con Daniela Cesarini candidata Sindaco.

Per lui al primo turno ci furono 8.292 voti pari al 41,2%. mentre Massimo Bacci, sostenuto dalle neonate liste civiche Jesiamo e Patto x Jesi arrivò al 20,8% con 4.177 voti. 

Bacci a questo punto strinse l’alleanza ufficiale con Marco Giampaoletti di Insieme Civico (746 voti 4,1% al primo turno) e per ammissione degli stessi protagonisti siglò un accordo formale con il M5S, allora in rampa di lancio al 17,8%3.588 voti.

Al ballottaggio andarono a votare 16.639 elettori, vale a dire il 50,6%. Segno meno di 4.437. Massimo Bacci si impose con il 51,1% e 8.203 voti, ben 4.026 in più rispetto al turno precedente. 

Melappioni invece diminuì i suoi consensi, arrivando a 7.840 48,8%. Su quei 452 voti mancanti, che risultarono decisivi, si alimentarono le leggende politiche negli anni successivi, ma questa è un’altra storia.

Restando su un’analisi esclusivamente numericascorrendo le affluenze dal 1994 ad oggi, nei primi turni delle tornate elettorali comunali, possiamo notare in modo nitido la graduale disaffezione degli Jjesini verso la partecipazione al voto.

  • 1994: 28.883 – 82,73
  • 1998: 25.921 – 74,3
  • 2002: 26.251 – 77,3%
  • 2007: 23.926 – 71,4
  • 2012: 21.076 – 64,1
  • 2017: 18.578 – 57%
  • 2022: 17.104 – 52,5%

Al netto di un calo demografico che ha tolto 2.364 elettori al corpo degli aventi diritto, dal 1994 si sono persi 9.415 votanti. 

Allo stesso modo, i due precedenti del 2007 e 2012 ci dimostrano come diminuisca il numero dei votanti tra primo turno e ballottaggio. Nel 2007 si passò da 23.926 a 19.194, differenza di 4.732.


Nel 2012 invece si passò da 21.076 a 16.639, differenza di 4.437. Con ogni probabilità, nonostante gli accorati appelli a recarsi alle urne che giungono da tutte le forze in campo, in questo 2022 si scenderà al di sotto del 50%. Ricordiamo comunque che al ballottaggio non è previsto alcun tipo di quorum.

Questi sono i numeri, ora come direbbe il noto chef Alessandro Borghese, ai cittadini il compito di confermare o ribaltare le tendenze.

(Redazione)

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