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Cronaca

Fabriano Martiri delle foibe, lo spostamento del cippo nel “parco del degrado”

Monumento martiri foibe istriane fabriano

Dura presa di posizione della coordinatrice del circolo fabrianese Silvia Marchesini: «Decisione presa unilaterlmente»

di Redazione

Fabriano, 5 febbraio 2023 – Lo spostamento del cippo dedicato ai Martiri delle foibe istriane incendia la discussione politica, con Fratelli d’Italia a contestare duramente lo spostamento del monumento commemorativo.

Diversi sono i “distinguo” della coordinatrice del circolo Silvia Marchesini, a partire dal posizionamento passato da via dei Martiri delle foibe istriane ai giardini della Pisana, lungo viale Stelluti Scala.

Proprio il parco è uno dei nodi sottolineati da FdI, defindo il piccolo spazio verde a pochi passi dall’ospedale “Profili” come “I giardini del degrado”.

«Si tratta di una decisione vergognosa quella messa in atto ad imperium dalla Giunta Ghergo – commenta la Marchesini – un vero e proprio sfregio, un vilipendio alla memoria di queste povere persone che meritano di essere celebrate in un luogo idoneo, non certo quello individuato, ormai da anni lasciato al totale abbandono».

«È sotto gli occhi di tutti i fabrianesi infatti, che, ormai da anni, questo spazio pubblico è piombato nel degrado più assoluto: panchine rotte, materiale edilizio di risulta, giochi fatiscenti e un cratere a sposto della storica fontana, fanno da cornice, insieme ai rifiuti traboccanti dai cestini, al monumento delle foibe».

«Già in passato il Consigliere Vincenzo Scattolini aveva sollecitato con una interpellanza, la Giunta 5 Stelle affinché venisse spostata l’isola ecologica posta proprio di fronte il cippo. Spostamento mai effettuato e spazio lasciato al degrado fino a che alcuni volontari non avessero di tasca propria, acquistato materiale per effettuare lavori di manutenzione. Chiediamo — conclude la Marchesini – che il cippo venga immediatamente collocato in un luogo idoneo, i giardini Regina Margherita, che ospitano altri monumenti commemorativi così importanti per la storia della Repubblica».

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