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Fabriano

ANCONA Lo sciopero dei metalmeccanici: diritti, contratto e salario

4 ore di sciopero dei lavoratori metalmeccanici, con sit-in davanti alla sede  di Confindustria

 

ANCONA, 5 novembre 2020Rinnovo del contratto, più diritti e tutele ed adeguamento dei salari: queste le richieste dei metalmeccanici che, nella giornata di oggi, si sono ritrovati davanti alla sede di Confindustria.

4 ore di sciopero nazionale indette da Fim, Fiom e Uilm per “La difesa e la conquista del contratto nazionale”, per una mobilitazione che arriva a poco più di un anno dall’avvio della trattativa con le parti datoriali, con un negoziato interrotto lo scorso ottobre.

Oltre 150 i rappresentanti dei lavoratori dai vari territori marchigiani arrivati nel capoluogo

Decisa la presa di posizione del segretario generale di Fim-Cisl Danilo Capogrossi. «Il contratto dei metalmeccanici è il contratto dei lavoratori italiani. Qualcuno vuole chiudere questo periodo storico e per noi è fondamentale questo rinnovo è fondamentale sulla base salariale. Vogliamo portare a casa un risultato importante per tutti i lavoratori e Federmeccanica sta strumentalizzando la pandemia. I lavoratori erano e sono ancora al loro posto rispettando i vari protocolli per contrastare l’avanzata del virus. I lavoratori stanno facendo la loro parte e vogliamo che anche Federmeccanica faccia la sua con un rinnovo giusto di contratto».

Anche Vincenzo Gentilucci, segretario generale Uilm Uil Ancona, ha sottolineato «Confindustria sta tenendo in ostaggio 10 milioni di lavoratori e tra loro quasi un milione e mezzo di metalmeccanici. Sono state date disposizioni di fare contratti nazionali solamente recuperando l’inflazione. Ma sappiamo benissimo che in questa fase il tasso d’inflazione è quasi pari allo 0. Il nostro intento era invece quello di riportare il salario dei lavoratorio ad un livello più alto, in maniera tale da ottenere una vera crescita a livello nazionale. Fondamentale per i lavoratori, ma anche per le aziende perché senza crescita non si produce. Confindustria riapra il confronto con Fim, Fiom e Uilm».

«I lavoratori metalmeccanici non sono carne da macello – ha commentato duramente Tiziano Beldomenico, segretario regionale Fiom Cgil Marche – vogliono il contratto e vogliono dare un futuro ai proprio figli. Questo contratto non parla solo di salario, ma parla di dignità, di formazione e sicurezza. Un contratto che vuole essere ambizioso, perché nonostante la pandemia i lavoratori ci hanno messo la faccia: noi vogliamo che Federmeccanica torni sui suoi passi».

(s.s.)

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