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CASTELPLANIO “Olio Buono”, tra sapori e simbolismo di un nettare divino

Con gli esperti alla scoperta di questo prezioso alimento e dei suoi significati spirituali

CASTELPLANIO, 1 settembre 2020 – Abbiamo voluto sigillare la fine estate di questo anno complesso e carico di decreti, in mascherina e distanziati, con un evento veramente simpatico e fraterno: Olio Buono.

L’ampiezza del giardino del Centro di Spiritualità Sul Monte, dopo il terribile temporale di domenica scorsa, ha accolto più di 40 partecipanti: tutti molto interessati all’argomento. Due esperti hanno guidato con una piacevole empatia la riflessione (per molti di noi un mondo sconosciuto, al di là dell’uso dell’olio per la cucina).

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Maurizio Fenucci ha presentato l’importanza della pianta d’ulivo e la sua cura. Una pianta necessaria per l’uomo, indispensabile per l’alimentazione. Una pianta che nella storia ha sempre rappresentato un simbolismo particolare.

Roberta Paccusse ha aperto la grande pagina dell’olio e dei vari sapori. Il profumo di ogni qualità, il colore, per poi passare al sapore. Tre degustazioni: dalla qualità più scarsa a quelle più pregiate. Per tutti è stata un’esperienza unica e irripetibile (forse).

Dalla sua lezione magistrale abbiamo scoperto un’infinità di proprietà dell’olio, a partire dalla raccolta delle olive e il modo di trattarle per la successiva molitura. Il perché dei vari sapori, colori e intensità di questo nettare.

Don Mariano Piccotti è entrato nello specifico del simbolismo biblico-spirituale ed ecclesiale dell’olio.

«Aprendo la Bibbia – ha sottolineato – troviamo che l’olio, insieme al mosto e al grano sono i segni della benedizione di Dio sul popolo. A patto che il popolo rispetti le regole di vita. Quindi non c’è benedizione senza responsabilità, proprio come afferma la Laudato Sii. L’olio è un elemento naturale che crea il contatto con il Risorto presente. Continua l’incarnazione e la redenzione. La Chiesa lo utilizza nei sacramenti del Battesimo, Cresima, Ordinazione e Unzione degli Infermi, per dire che la persona è consacrata come lo erano i re, i sacerdoti e i profeti. Cristo, infatti, significa Unto, cioè consacrato dal Padre. Noi con Lui».

La serata, rallegrata dalle musiche di Michele Luminari con il suo sax, si è conclusa con cibi e dolci prelibati, tutti a base di olio extravergine donato dai Frantoi Chiodi di Castelplanio e Mosci di San Marcello.

Lo scorso anno il Centro di Spiritualità aveva ospitato una degustazione di vino in calice.

Prossimo appuntamento il 13 settembre con lo spettacolo “Volti di Speranza” alla sala polivalente “L. Pittori” .

Anna Maria Vissani

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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