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Chiaravalle Fiera di Sant’Antonio tra pioggia e memorie

L’appuntamento che meglio rappresenta l’anima della città, che si porta dentro il suo carico di storia, di ricordi dolorosi ma anche di presente e passato ammantati di gioia e di letizia

di Gianluca Fenucci

Chiaravalle, 17 gennaio 2023 – I pochi, coraggiosi, ambulanti che hanno sfidato la pioggia battente che è durata per tutto il giorno e hanno aperto le loro bancarelle tra Corso Matteotti, viale Montessori e via Leopardi meriterebbero un premio.

Grazie a loro si è comunque perpetuata la tradizione che ogni 17 gennaio si celebra a Chiaravalle: la Fiera di Sant’Antonio è il giorno più atteso dell’anno, una giornata che si porta dentro il suo carico di storia, di ricordi dolorosi ma anche di presente e passato ammantati di gioia e di letizia.

La Festa di Sant’Antonio Abate è per Chiaravalle e i chiaravallesi l’appuntamento che meglio rappresenta l’anima della città. Nonostante la pioggia e il freddo, già dal primo mattino, nella casa rosa della parrocchia, i volontari hanno distribuito il pane di Sant’Antonio, benedetto dai sacerdoti, con i chiaravallesi che amano imbandire la tavola con il pane, i maritozzi e le ciambelle benedetti.

Il pensiero di molti è volato a quel lontano 17 gennaio 1944 quando sei bombardieri americani partiti dalla base di Pompei per bombardare gli obiettivi di Sulmona e Giulianova, avevano trovato in Abruzzo il cielo denso di nubi e avevano così fatto rotta sull’obiettivo secondario di Chiaravalle, dove splendeva il sole, sganciando il loro mortale carico di bombe sul centro della città proprio mentre era in corso la fiera, causando 180 vittime innocenti.

Il 17 gennaio si ritrovano significati e ricordi che tutti insieme raccontano i caratteri originali della città. La distribuzione del pane benedetto, dalle antichissime radici, che parla della solidarietà e del dono, la benedizione degli animali, che ci riporta alla cura che le famiglie avevano per il loro bestiame, le mucche per l’aratura, i cavalli dei carrettieri e il maiale, sacrificato a dare proteine e qualche gioia alle misere diete dei contadini.

E’ stata comunque festa anche nei locali: dal Piccadilly a Clairvaux 54, dallo Spazio Rosso alla pizzeria Rodry, al Ranocchiaro, alla GastronoMia, tutti hanno proposto menù a base di piatti tipici e i chiaravallesi hanno gradito e hanno partecipato alla fiera.

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