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CHIARAVALLE Gara ciclistica, preoccupazione per gli assembramenti

I residenti del Parco Primo Maggio si chiedono se in piena pandemia fosse necessario farla disputare, il Sindaco: «Tutto in regola»


CHIARAVALLE, 28 aprile 2021 – «È possibile, anche se la Questura lo accetta, dare l’autorizzazione allo svolgimento di una manifestazione ciclistica in un centro abitato in piena pandemia?».

Alcuni cittadini di Chiaravalle, pongono la domanda provocatoria ma anche molto attuale in merito all’opportunità di far svolgere la gara ciclistica che si è disputata domenica scorsa, 25 aprile, in un circuito che si snodava tra i territori di Chiaravalle, Monte San Vito e Jesi e si concludeva con l’arrivo al Parco Primo Maggio.

E’ chiaro che sotto accusa non ci sono gli organizzatori dell’evento, una corsa ciclistica storica giunta alla 48ma edizione e di interesse nazionale, ma si può comprendere il loro stato d’animo soprattutto in questo periodo di pandemia.

«Il Sindaco – affermano i cittadini che hanno trasmesso alcune mail in redazione – può non opporsi allo svolgimento della gara e lo capiamo ma può, crediamo, scegliere il luogo più adatto al benessere e alla salute dei suoi cittadini per farla svolgere senza metterne in pericolo la sicurezza in tempi di Covid 19. E’ paradossale pensare di scegliere di deporre in solitudine una corona come celebrazione del 25 aprile e poi non opporsi allo svolgimento di una manifestazione “pericolosain un’area non attrezzata e piccola come il Parco Primo Maggio».

Gli estensori delle mail non vogliono polemizzare né criticare ma si dicono solo “sconcertati dall’atteggiamento e sono seriamente preoccupati delle possibili future conseguenze perché il virus esiste e non riconosce credenze religiose, fazioni politiche o ideologie no-vax”.

E poi i cittadini residenti nel quartiere avanzano altri timori.

«Abbiamo paura che si possano autorizzare anche manifestazioni per il Primo Maggio o per altre date e pensiamo che non sia ancora il tempo di far assembrare le persone tra loro e creare caos favorendo il proliferarsi del Covid».

Il sindaco Damiano Costantini, interpellato, replica.

«Credo che la risposta sia fornita dalla stessa cittadina. Un evento autorizzato dagli organismi competenti – dice – priva il sottoscritto da ogni decisione. In una democrazia esistono specifici ruoli e competenze che anche il Sindaco deve rispettare, seppur contrario. Come sempre detto, il Sindaco non è un podestà!».

Gianluca Fenucci

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