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CHIARAVALLE Pioppo abbattuto, è polemica

Era in un appezzamento privato ed è una specie non protetta, c’erano state le lamentele di alcuni residenti: un cittadino scrive al Sindaco

CHIARAVALLE, 3 luglio 2020 – Polemiche a non finire per il taglio di un pioppo che faceva bella mostra di sé in via Mancinelli, vicino all’istituto scolastico Podesti. Da tempo diversi residenti della zona si lamentavano con il proprietario del terreno su cui si innalzava l’albero perché, secondo loro, il pioppo causava problemi. Il proprietario dell’appezzamento di terreno ha così incaricato un’apposita ditta che in un primo momento sembrava dovesse potare solo il pioppo e invece ha provveduto al suo abbattimento. Immediatamente si è scatenata una feroce polemica sui social ma anche con lettere al Sindaco da parte di alcuni cittadini che hanno gridato allo scandalo.

Il pioppo prima di essere abbattuto

«Come è possibile – si chiedono alcuni cittadini – abbattere un pioppo che avrà almeno 40 anni senza che nessuno dica nulla?». Sembra però che i proprietari del terreno abbiano agito a rigor di logica e con tutti i permessi di rito.

«Diversi abitanti si lamentavano dei problemi che derivavano dalla presenza del pioppo che è una specie non protetta – dice Andrea Bianchini, uno dei proprietari – e così abbiamo chiesto informazioni in Comune e ai vigili urbani che ci hanno confermato che il pioppo era nel nostro appezzamento e che loro non avevano nulla da dire sull’eventuale intervento perché non riguardava la proprietà pubblica. All’inizio avevamo in mente di far potare l’albero ma poi ci si è accorti che era malato e si è provveduto all’abbattimento. Tutti ne erano al corrente sia in Comune che i vigili urbani».

Ci sono però cittadini che non ci stanno e sono decisi ad andare fino in fondo. Fabrizio Aureli, ad esempio, ha un diavolo per capello e ha scritto una lettera al sindaco Damiano Costantini in cui chiede una sua mobilitazione e un suo intervento.

«Era un albero monumentale di 30 metri di altezza e di almeno 50 anni di vita. E si è consentito di abbatterlo così senza una vera motivazione! Sindaco – si legge nella lettera di Aureli a Costantini – non è così che si tutelano l’ambiente e il verde. Eppure anche il Comune poteva fare diverse cose: poteva farlo ridimensionare, oppure poteva farlo delimitare, oppure poteva acquistare il piccolo terreno che lo ospitava, oppure chiedere alla comunità che vive nello stesso quartiere che ne pensava. Ma forse questo povero albero nato prima di noi e che sarebbe vissuto anche dopo la morte di molti di noi dava fastidio a tanti, troppi».

Gianluca Fenucci

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